Istat: disoccupazione ai minimi in Alto Adige, recordo negativo a Bagheria con il 38,4%

Istat: disoccupazione ai minimi in Alto Adige, recordo negativo a Bagheria con il 38,4%

La fotografia scattata dall’Istat sul lavoro conferma il divario tra Nord-Sud. L’Istat, ha tracciato la mappa dell’Italia che lavora. L’Istituto di statistica ha puntato l’attenzione sui sistemi locali del lavoro, ovvero quelle aree, che possono comprendere anche più municipi, al cui interno le persone si spostano per raggiungere la loro occupazione.

Istat: divario tra Nord e Sud sul tasso di disoccupazione.

Dai dati relativi al 2017, la zona di Bagheria è risultata quella con il tasso di disoccupazione più alto (38,4%), seguita da Rosarno (29,5%) e Leonforte (27,9%) in Sicilia. Invece i sistemi locali dell’Alto Adige-Sud Tirolo, come San Leonardo in Passiria (1,9%), Malles Venosta (2,2%) e Silandro e Brunico (3,2%), sono quasi esenti dal problema della disoccupazione. Questi dati, confermano a pieno il divario tra Nord e Sud.

Nelle tavole, aggiornate e pubblicate online, l’Istat ha ricostruito le stime sulle persone in cerca di occupazione per sistemi locali di lavoro. Secondo la definizione fornita dall’Istituto, rappresenta delle aree autocontenute rispetto ai flussi di pendolarismo per motivi di lavoro. Luoghi in cui la popolazione risiede e lavora e dove quindi indirettamente tende a esercitare la maggior parte delle proprie relazioni sociali ed economiche.

L’istat ha suddiviso la popolazione delle abitazioni d’Italia in 611 sistemi locali del lavoro, dove ognuno rientra in una classe produttiva, come ad esempio dal tessile al legno, la manifattura (petrolchimica, meccanica, metallurgia), il traffico legato ad un porto, l’agricoltura o il turismo. L’Istat, inoltre, ha distinto tra sistemi urbani locali, tra specializzati e quelli invece che non hanno una peculiarità economica.

Non stupisce che, analizzando le tabelle sul tasso di disoccupazione, i poli dove le cose vanno meglio coincidano con Bolzano (4,4%) e Trento (4,8%), seguite da Bologna (6,0%). Subito dopo queste città viene Milano, a pari merito con Trieste (6,6%).

Nell’area di Roma invece il tasso sfiora il 9,9%, a Reggio Calabria (21,0%), Palermo (23,9%) e Napoli (24,0%) a chiudere la graduatoria, con valori praticamente doppi rispetto alla media nazionale dei senza lavoro (11,2%).

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