Secondo l’Istat a febbraio 2023 l’indice nazionale dei prezzi al consumo della collettività ha registrato un incremento dello 0,2% su base mensile e del 9,1% annuo, rispetto al +10,0% del mese precedente. La flessione è spiegata dell’attenuazione delle tensioni sui prezzi dei beni energetici, oltre che dalla componente regolamentata sia da quella non regolamentata. Secondo l’Istat, la situazione internazionale resta segnata da un elevato grado di incertezza e da rischi al ribasso. L’Istat ha rilevato che nel quarto trimestre 2022, il Pil italiano ha segnato una lieve variazione congiunturale negativa, come evidenziato nella Nota sull’andamento dell’economia italiana di febbraio.
L’inflazione sta rallentando in maniera graduale!
Nel mese di febbraio 2023 l’inflazione al consumo ha continuato a rallentare. Famiglie e imprese a febbraio hanno evidenziato ancora attese di una flessione dell’inflazione per i mesi successivi. In particolare, le imprese che producono beni destinati al consumo hanno dichiarato una frenata circa i movimenti dei propri listini di vendita. Tra i consumatori si sono consolidate le attese di un’inflazione in calo anche per i prossimi 12 mesi. A gennaio l’indice destagionalizzato della produzione industriale, dopo un notevole rialzo del mese precedente, è diminuito in termini congiunturali dello 0,7%. Si inizia a profilare un percorso di rientro dell`inflazione che sarà più lungo di quanto inizialmente previsto, data la situazione di forte incertezza dei mercati internazionali.
Miglioramenti in vista per il mercato del lavoro!
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, si comincia a delineare uno scenario di ripresa e miglioramento. Dalle stime dell’Istat è da segnalare a gennaio un aumento degli occupati (+459 mila) superiore del 2% rispetto a quello di gennaio 2022. In particolare un incremento dei dipendenti permanenti (+3,1%) e degli indipendenti (+0,9%), ed una diminuzione dei dipendenti a termine (-1,5%).
