IMU prima casa, niente esenzione se il nucleo familiare non risiede tutto nell’abitazione principale!

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Due coniugi residenti in due Comuni diversi non hanno diritto all’agevolazione IMU sulla prima casa. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione nella sentenza n.20130 del 24 settembre 2020. Come spiega il sito tgcom24.mediaset.it, l’esenzione sull’abitazione principale spetta solo a condizione che il possessore e il suo nucleo familiare abbiano fissato la residenza anagrafica presso la stessa unità immobiliare dove dimorano stabilmente.

La controversia riguarda il ricorso presentato da un contribuente contro gli avvisi di accertamento sull’IMU con cui era stata disconosciuta l’agevolazione sull’abitazione principale per difetto di un requisito essenziale, cioè che il nucleo familiare aveva fissato residenze in immobili localizzati in due comuni diversi. In particolare il contribuente aveva la residenza anagrafica presso l’immobile che fruiva dell’agevolazione mentre il coniuge, per motivi di lavoro, aveva spostato la propria residenza in un altro comune.

La Corte di Cassazione ha dato ragione all’ente di riscossione!

Tale ricorso era stato accolto dalla Ctr, ma avverso tale decisione la società di riscossione locale ha proposto nuovo ricorso in Cassazione per essere stata riconosciuta l’esenzione malgrado l’immobile non fosse stato adibito a dimora abituale dell’intero nucleo familiare. La Corte ha dichiarato il motivo fondato cassando la sentenza impugnata e, decidendo nel merito, ha disposto il rigetto dell’originario ricorso del contribuente.

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