Il punto di Cesare Damiano sulla questione esodati

Pensioni e spesa previdenziale: l'analisi di Cesare Damiano

Cesare Damiano, dirigente del Partito democratico, ha evidenziato più volte che nel decreto legge che contiene il Reddito di cittadinanza e Quota 100 ed altri interventi sulle pensioni, attualmente in attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, non vi è alcun provvedimento volto alla tutela degli esodati non salvaguardati. L’esponente dem ha chiarito la propria posizione in merito, nel corso della rubrica che gestisce su Retesole.

Damiano ha affermato: “Continuiamo a batterci per risolvere un problema che è rimasto insoluto: si tratta del’ultima trance dei cosiddetti esodati, ossia lavoratori che a seguito della legge Fornero (ci riferiamo a quello che è capitato fino al 31 dicembre del 2011) non hanno avuto la pensione, ritardata anche di sei anni ed hanno perso il lavoro perché, fiduciosi di poter andare presto in pensione, si erano licenziati o erano stati licenziati.

Gli esodati sono i nuovi poveri

Secondo Damiano gli esodati “sono persone che potremmo definire ‘nuovi poveri’, senza stipendio e senza pensione”. “A nostro avviso, secondo i calcoli anche dell’ altra legislatura, al massimo ci sono 6.000 persone coinvolte, la coda di un processo che ha consentito di mandare in pensione con otto salvaguardie circa 150mila lavoratori”, ha proseguito. Per l’esponente dem: “Adesso si tratta di chiudere la partita”.

Il Governo sembra sordo

“Il Governo per il momento sembra abbastanza sordo” sulla questione degli esodati rimasti esclusi dalle precedenti salvaguardie, ha sottolineato Damiano. “Noi vorremmo che si facesse la cosiddetta nona salvaguardia, in modo tale che il problema venga definitivamente risolto“. In un post, l’ex Ministro del lavoro ha sollecitato il Pd a fare un’opposizione costruttiva, proponendo, oltre alla nona salvaguardia, che “l’APE  sociale diventi strutturale, che includa nei lavori gravosi i lavoratori dell’edilizia e gli stagionali, che consenta ai disoccupati di accedere all’Ape anche se non hanno utilizzato gli ammortizzatori sociali“.

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