Il Governo Draghi sulla giustizia civile e penale: i tempi del processo!

Mario Draghi si è espresso sulla giustizia penale e sulle carceri sovraffollate, promettendo un impegno per «un processo giusto e di durata ragionevole, che rispetti tutte le garanzie costituzionali». Intanto la neo ministra Cartabia, dopo il giuramento, è già passata all’azione. Ai rappresentanti della maggioranza radunati dal ministro D’Incà si è presentata con un ordine del giorno. Non c’è solo la giustizia civile negli impegni del nuovo Governo, ma anche la giustizia penale.

Cartabia, come rileva il sito de Il Manifesto, offre ai nuovi arrivati nella maggioranza l’impegno ad azzerare gli effetti negativi della riforma Bonafede sulla durata dei processi. Ma senza fretta, spiega, perché gli effetti della cosidettalegge  «Spazzacorrotti», che cancella l’istituto della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, si vedranno tra anni, quando, appunto, la prescrizione avrebbe cominciato a fare effetto, spingendo per la definizione dei processi.

Dare tempi ragionevoli al processo!

Nell’ordine del giorno proposto dalla Ministra c’è l’impegno del governo ad assicurare tempi ragionevoli del processo «assicurando al procedimento penale una durata media in linea con quella europea» nel pieno rispetto «dei principi del giusto processo, dei diritti fondamentali della persona e della funzione rieducativa della pena».

«È stato un incontro molto positivo – dichiara il capogruppo Pd in commissione giustizia alla camera Alfredo Bazoli – i nodi delicati come la prescrizione vanno affrontati dentro il campo più largo del processo penale per trovare soluzioni condivise». «È un’inversione a U rispetto all’approccio giustizialista di Bonafede», dice il forzista Pierantonio Zanettin. E Federico Conte di Leu spiega che se i due governi precedenti della legislatura si sono affrontati sul tema a colpi di tesi e antitesi, «quello in carica può trovare la sintesi».

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