Per indennità Iscro si intende l’Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, introdotta dalla Legge di Bilancio 2021, rivolta ai lavoratori iscritti alla Gestione Separata: si tratta di un bonus destinato alle partite Iva, in possesso di determinati requisiti, versato direttamente dall’Inps attraverso il riconoscimento di una quota che può variare dai 250 agli 800 euro mensili.
Come spiega il sito quifinanza.it, il bonus Inps Iscro nasce per far fronte all’emergenza coronavirus, come una specie di cassa integrazione o sostegno al reddito per i lavoratori autonomi, quindi possessori di partita Iva, colpiti dalla crisi. A costoro, nel dettaglio, verranno riconosciuti degli aiuti mensili per una sola volta nell’arco del triennio che va dal 2021 al 2023, i cui importi possono variare a seconda dei casi.
Un dettaglio che scontenterà i lavoratori autonomi!
L’indennità Inps Iscro sarà pagata per sei mensilità in tutto e sarà pari al 25% dell’ultimo reddito dichiarato su base semestrale dal contribuente che la richiede. L’importo, come abbiamo visto, è compreso fra gli 800 euro mensili e i 250 euro mensili. Quello che forse lascerà scontenti i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata, soprattutto quelli che non potranno richiedere il bonus, è sapere che per il finanziamento dell’Iscro si prevede un incremento dell’aliquota aggiuntiva dovuta alla Gestione Separata, pari a 0,26 punti percentuali nel 2021 e a 0,51 punti percentuali per gli anni 2022 e 2023.
