Riforma pensioni e lavoro: i sindacati chiedono risposte al Governo

Pensioni 2018: il punto Cupla sulle riforme del sistema previdenziale

I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, hanno inviato una lettera al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per ottenere un incontro urgente in vista della Legge di Bilancio 2020 in modo da poter discutere “delle misure che riteniamo indispensabili per la crescita e lo sviluppo dell’economia italiana”. “Crediamo che l’incontro possa anche essere l’occasione per esaminare le richieste che le nostre organizzazioni da tempo avanzano e che hanno indicato in una piattaforma sostenuta in questi mesi da una mobilitazione nei luoghi di lavoro e nelle piazze d’Italia”, hanno affermato i tre leader sindacali.

“Non si cambia il Paese senza confrontarsi con lavoratori e sindacati e se non avverrà questo, ci mobiliteremo. Ci sono tanti problemi, dalle pensioni al rinnovo dei contratti fino al precariato dei giovani. In passato i sindacati sembravano diventati un orpello inutile, ma chi lo ha pensato non ha fatto mai una bella fine in politica”, ha dichiarato Landini. Uno dei temi che i sindacati intendono affrontare con il nuovo Governo è, dunque, sicuramente quello delle pensioni.

Separazione tra previdenza ed assistenza

“Le previsioni della Ragioneria generale dello Stato sulla spesa previdenziale italiana, come al solito secondo noi sovrastimate, non modificano un quadro complessivo che vedrà certamente nei prossimi anni un incremento della spesa, soprattutto per ragioni demografiche. Ciononostante il sistema è ampiamente in equilibrio e lo sarebbe ancor di più se si depurasse la spesa previdenziale da tutto ciò che previdenza non è“, ha dichiarato il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli.

Il superamento della Legge Fornero

La Cgil spinge affinché si operi un “reale” superamento della Legge Fornero. “Non si possono prendere a pretesto questi dati per bloccare Quota 100, che si sta dimostrando ampiamente sottoutilizzata rispetto alle previsioni, come ampiamente previsto dalla Cgil. O per fare altri interventi restrittivi sulla previdenza che, al contrario, necessita di una vera riforma che superi l’impianto della legge Fornero che il precedente Governo ha lasciato inalterata”, ha precisato Ghiselli.

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