Green Pass, parte il referendum contro

Decreto Covid: tutte le novità a partire dal 1 aprile 2022

È partita la raccolta di firme per il referendum abrogativo delle norme sul Green Pass, il cui utilizzo è stato  recentemente esteso con un decreto governativo che entrerà in vigore dal 15 ottobre prossimo. Secondo i promotori, come riporta il sito del Corriere della Sera, il Green Pass «costituisce un palese strumento di discriminazione che collide con i principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico», in quanto esclude «dalla vita economica e sociale della nazione quei cittadini che sostengono convinzioni ed evidenze diverse da quelle imposte dal Governo» e spingerebbe «surrettiziamente i cittadini alla vaccinazione».

La raccolta di firme — come si legge sul sito del comitato referendario — avviene sia fisicamente che digitalmente. La soglia di 500.000 firme è necessaria per proporre un referendum abrogativo. La raccolta di firme digitali per proporre un referendum è possibile soltanto dallo scorso 20 luglio. Nelle scorse ore, Matteo Renzi, leader di Italia viva, aveva lodato questa possibilità, ma aveva sottolineato i possibili risvolti negativi, perché «non deve passare il principio del referendum sul green pass, ad esempio».

«La legge sul referendum deve essere cambiata. Con la raccolta delle firme online, la soglia delle 500 mila adesioni è troppo facile da raggiungere: come diceva Stefano Rodotà, si rischia di trasformare la democrazia rappresentativa nella democrazia dell’immediatezza telematica», ha detto oggi sul «Corriere della Sera» Gaetano Azzariti, costituzionalista e professore ordinario alla Sapienza di Roma, con il rischio di «delegittimare le istituzioni». Azzariti considera «razionale, anche se insufficiente, la proposta del Pd di introdurre il giudizio della Corte Costituzionale dopo le prime 10.000 firme, per evitare che vengano bocciati referendum dopo che magari hanno avuto l’adesione di un milione di persone».

Organizzatori e garanti!

Del comitato organizzativo fanno parte i nomi dell’avvocato Olga Milanese, del Foro di Salerno; del professor Luca Marini, docente di diritto internazionale alla Sapienza di Roma, già vice presidente del Comitato nazionale per la Bioetica; del professor Francesco Benozzo, docente di Filologia romanza all’Università di Bologna. Del comitato dei garanti fanno parte i nome del professor Paolo Sceusa, presidente emerito di sezione della Corte di Cassazione; del professor Ugo Mattei, docente di diritto civile all’Università di Torino; del professor Alberto Contri, ex presidente della Fondazione Pubblicità progresso; di Carlo Freccero, giornalista ed ex consigliere di amministrazione della Rai.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Diritto.news

Informazioni sull'autore