Governo Lega-M5S alle prese con la manovra finanziaria: servono 22 miliardi per le riforme

Governo Lega-M5S alle prese con la manovra finanziaria: servono 22 miliardi per le riforme

Manovra finanziaria, le ultime novità. Per il governo Lega-M5S guidato dal premier Giuseppe Conte, il prossimo importante appuntamento riguarda la manovra finanziaria, con la nota di aggiornamento al Def da presentare entro il 20 settembre 2018.

Governo Lega-M5S alle prese con la manovra finanziaria.

Sui conti iniziali della manovra pesa la frenata della crescita e l’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato. Prima di mettere mano a riforma fiscale, reddito di cittadinanza e pensioni, servono 22 miliardi di euro divisi fra Iva (12,4 miliardi), spese obbligatorie (almeno 3,5), spesa aggiuntiva per interessi (4 miliardi) e ricadute sul deficit della minore crescita (2,5 miliardi).

Il differenziale con i Bund, tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, quando è stato definito il Def tendenziale era poco sopra i 120 punti e, come riportato da Il Sole 24 ore, saranno i numeri di settembre a decidere la differenza rispetto a quel preventivo.

Al momento ci troviamo a 233, e i calcoli ufficiali del Def pesano il costo di 100 punti di rendimento fra i 3,6 e i 4,5 (Upb) miliardi di spesa aggiuntiva a seconda di come si distribuiscono sulla curva dei tassi.

Secondo gli ultimi dati del Mef, a giugno, il rendimento all’emissione a 10 anni è stato 117 punti sopra ai livelli di aprile, mentre sui cinque anni la distanza è stata di 164 punti e sui 20 anni ci si è limitati a pagare 66 punti in più. La linea finale sarà tracciata a settembre, come riportato su ilSole24ore, quando scadono circa 24 miliardi di titoli.

Di Maio: fare subito reddito di cittadinanza e Flat Tax»

Il vicepremier e ministro del lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, ha insistito che bisogna fare subito il reddito di cittadinanza e la Flat Tax. Insieme alla riforma della legge Fornero esigenze imprescindibili, emergenze sociali ha ribadito il vicepremier in un’intervista al Corriere delle Sera.

In merito al decreto dignità ha confermato che al momento non è sua intenzione chiedere la fiducia e alle durissime critiche dal provvedimento arrivate dal mondo delle imprese ha risposto che bisogna aspettare il testo finale prima di giudicare.

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