Governo: Flat tax, reddito di cittadinanza e pensioni slittano dopo le Europee!

Governo: Flat tax, reddito di cittadinanza e pensioni slittano dopo le Europee!

Flat tax, reddito di cittadinanza e pensioni, le ultime novità. Il nuovo governo Lega-M5S, non attuaterà subito le promesse più qualificanti fatte durante la campagna elettorale come la Flat tax, reddito di cittadinanza e pensioni, ma verranno slittate dopo le elezioni Europee.

Flat tax, reddito di cittadinanza e pensioni slittano dopo le elezioni Europee.

Secondo il quotidiano “la Stampa” ci sarebbe un vero e proprio patto Di Maio-Salvini in vista delle elezioni europee del 2019, le riforme più costose slittano dopo la tornata elettorale primaverile. L’obiettivo dei due leader è di arrivare al pieno del consenso popolare fino alla primavera del 2019 in quanto farle subito, bisognerebbe accedere a tagli troppo costosi in termini di consenso.

Il governo Conte-Di Maio-Salvini è deciso ad approvare subito leggi come taglio alle pensioni e ai vitalizi di parlamentari, di consiglieri regionali e organi costituzionali, Pensioni d’ oro, Daspo per corrotti e corruttori e legge sulla legittima difesa.

Il quotidiano La Stampa ha spiegato che dopo due giorni di dibattito parlamentare e due lunghe repliche del presidente del Consiglio sembra “ufficiale” che nel corso del primo anno di governo giallo-verde non saranno attuate le promesse più qualificanti delle forze di governo.

Così da rinviare al 2019-20 tutte le partite più costose, senza però danneggiare la marcia elettorale degli autori di programmi difficili da tramutare in realtà nell’immediato per carenza di coperture di bilancio.

In pratica per realizzare i tre punti fondamentali del programma di governo serve del tempo. Per l’intanto la possibilità concreta è quella di vedere attuata nell’immediato una riduzione delle tasse per le imprese. Cosa non nuova, messa in campo più volte in questi ultimi anni, attraverso tagli dell’Ires, superammortamenti, sgravi per le assunzioni.

Riguardo alle pensioni, secondo quanto stimato, la riforma dovrebbe avere  un costo di 5 miliardi l’anno, ma giudicato dall’Inps troppo ottimistico che lo ha stimato a 15 miliardi per il primo anno e di circa 20 miliardi l’anno per quelli successivi.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Diritto.news

Informazioni sull'autore