Giustizia, per Emma Bonino la riforma passa solo attraverso i referendum

Giustizia, per Emma Bonino la riforma passa solo attraverso i referendum

La senatrice radicale Emma Bonino è persuasa che neanche con una Guardasigilli del calibro di Marta Cartabia, il governo Draghi riuscirà a sciogliere il nodo Giustizia. In un’intervista a Il Mattino, ripresa dal sito Il Sussidiario, la parlamentare ha evidenziato che una maggioranza così larga difficilmente sarà in grado di produrre una riforma efficace, visto che «le proposte della signora ministro Cartabia non sono in grado da sole di affrontare i problemi di crisi endemica della giustizia».

La Bonino punta il dito sulla durata dei processi nel nostro Paese, e oltre a ciò sulla «separazione delle carriere, sistema di formazione ed elezione del Csm, poteri di indirizzo e di controllo del ministro della Giustizia, obbligatorietà dell’azione penale, responsabilità civile dei magistrati». E aggiugne: «Se su questo non si possono raggiungere compromessi accettabili in Parlamento, è giusto che la parola sia rimessa ai cittadini», in riferimento ai referendum proposti da Lega e Radicali.

Emma Bonino: «Non faccio il processo alle intenzioni a Salvini»!

La senatrice si è soffermata sul problema del sovraffollamento delle carceri, sostenendo che bisognerebbe limitare la prigione ai reati più gravi e per il resto ricorrere a pene alternative, che negli altri Paesi «si rivelano molto più efficaci». Sui referendum sulla giustizia, il sostegno è fermo e deciso, nonostante le notevoli distanze politiche da Salvini, che la Bonino considera un giustizialista di destra: «Ma se i quesiti sono per me accettabili, i diritti costituzionali sono di tutti, politici e cittadini, e sono l’ultima persona al mondo a fare il processo alle intenzioni di altri che su un problema spingono nella mia stessa direzione».

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