Giustizia, le novità sulla riforma Cartabia

Giustizia, raggiunto l'accordo nel Cdm sulla riforma Cartabia

Fra gli impegni che l’Italia si è presa con l’Unione Europea per ottenere i finanziamenti del Recovery Fund, c’è la riforma della giustizia. L’obiettivo è approvare prima del prossimo autunno tre leggi delega per la riforma del processo civile, del processo penale e del Consiglio superiore della magistratura. La ministra Cartabia ha dichiarato: «Se non approveremo queste tre importanti leggi entro la fine dell’anno, mancheremo a un impegno assunto con la Commissione per ottenere le risorse europee».

Il processo civile!

Come spiega il sito ilpost.it, obiettivo finale della riforma del processo civile è, come richiesto dalla Commissione Europea, ridurre del quaranta per cento i tempi dei procedimenti civili entro i prossimi cinque anni. Il testo base su cui si opererà è il disegno di legge delega al Governo per l’efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie (questo il suo nome completo): era stato presentato durante il secondo governo Conte da Bonafede. Il testo è ora all’esame della commissione Giustizia del Senato. La prossima settimana, secondo il Corriere della Sera e il sito ilpost.it, saranno presentati gli emendamenti della Guardasigilli, dopodiché il disegno di legge sarà discusso al Senato e, infine, passerà alla Camera per l’approvazione definitiva.

Il processo penale!

Per quanto riguarda la riforma del processo civile non sembrano esserci problemi seri fra i partiti che compongono l’attuale maggioranza. Al contrario, è ben più complicata la situazione della riforma del processo penale. Il 10 maggio si è svolto un incontro tra la commissione ministeriale che ha lavorato alla riforma del processo penale, guidata dal presidente emerito della Corte Costituzionale Giorgio Lattanzi, e i capigruppo di maggioranza della commissione Giustizia della Camera. Si è trattato, ha spiegato Cartabia, di un «primo scambio di opinioni per mettere a punto le proposte di emendamento da presentare alla Camera» sul disegno di legge Bonafede, il testo base della discussione.

La riforma dovrebbe arrivare in aula alla Camera il prossimo giugno per poi passare, dopo l’approvazione, al Senato. Per ora il testo base si trova in commissione Giustizia dove devono essere discussi gli emendamenti. La commissione ministeriale ha presentato una serie di soluzioni che hanno soprattutto a che fare con la riduzione dei tempi.

La riduzione dei tempi!

Nell’incontro con i capigruppo della commissione Giustizia, la ministra Cartabia ha spiegato che l’eccessiva durata del processo «determina due disfunzioni che costituiscono violazioni di principi costituzionali ed europei: l’eccessivo numero di processi che si concludono con la prescrizione, e la violazione del fondamentale diritto alla ragionevole durata del processo per gli imputati, garantito dalla Costituzione e che ha le sue radici nell’esigenza di assicurare il rispetto effettivo della presunzione di innocenza». Cartabia ha aggiunto che i giudizi lunghi fanno un doppio danno: «frustrano la domanda di giustizia e ledono le garanzie della giustizia». Chiedendo uno sforzo di responsabilità alle forze politiche e ai diversi attori della situazione, la Ministra ha detto che sulla riduzione dei tempi «sia i cosiddetti giustizialisti che i cosiddetti garantisti dovrebbero essere d’accordo».

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