Giustizia, le intenzioni di riforma di Draghi!

mario-draghi-min

Fra i dossier del Governo Draghi c’è la riforma della giustizia, anche in ragione delle aspettative dell’Unione Europea, che ha spesso apprezzato gli sforzi dell’Italia in tale direzione, ma al tempo stesso ha esortato le nostre istituzioni a continuare così, con la previsione di leggi ad hoc dirette ad aumentare l’efficienza del nostro sistema giuridico.

Come spiega il sito diritto.it, in attuazione delle raccomandazioni europee del 2019 e del 2020, la Commissione ha espressamente chiesto al nostro Paese di aumentare l’efficienza del sistema giudiziario civile. Questo in applicazione dei decreti di riforma in tema di insolvenza, garantendo un funzionamento più efficiente dei tribunali, favorendo lo smaltimento dell’arretrato e sviluppando una migliore gestione dei carichi di lavoro.

Norme procedurali più semplici!

Il Governo Draghi richiede l’introduzione di norme procedurali più semplici, ma senza fare alcun riferimento al problema della prescrizione. L’esecutivo in ogni caso non potrà non tenere conto degli effetti prodotti dalla pandemia nel sistema giustizia del nostro Paese. Infatti, nei primi nove mesi del 2020 i procedimenti penali pendenti presso gli uffici giudiziari italiani sono aumentati del 4,3 %, riducendosi al contempo il numero di procedimenti presso gli uffici requirenti in misura pari al 2,7%. Nell’insieme si registra un aumento delle pendenze pari all’1,51%. Nelle Procure, negli Uffici del Tribunale, della Corte d’Appello e della Corte di Cassazione, c’è una riduzione sia delle iscrizioni che delle definizioni. In effetti la pandemia ha determinato un rallentamento dell’attività giudiziaria anche se vi è da dire che quest’ultima non si è mai interrotta.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Diritto.news

Informazioni sull'autore