Giustizia, la Cartabia contro il carcere breve! Vediamo nel dettaglio

Giustizia, la Cartabia contro il carcere breve! Vediamo nel dettaglio

Marta Cartabia è intervenuta a un convegno a Padova, dove ha messo in evidenzia il cattivo funzionamento della giustizia nel nostro Paese. Le riforme in arrivo sciolgono solo qualche nodo, perché ci sono ancora ostacoli sul cammino dei procedimenti. La Guardasigilli lo dichiara al pubblico dell’Associazione Padova Legge: «Ci sono ancora molti problemi, come l’uso della custodia cautelare in carcere già oggetto di una riflessione attenta nell’ultimo Consiglio dei ministri d’Europa. Quante detenzioni in carcere – spiega la Ministra – ci sono per pene brevi in cui di fatto le persone vengono esposte ad una criminalità per cui si rischia di ottenere effetti contrari a quello della rieducazione?».

Per questo, come riporta il sito de Il Giornale, la Ministra rilancia la sua idea: «Sanzioni sostituite alle pene brevi per evitare inutili passaggi in carcere che sono dirompenti per il carcere e per la persona». C’è molto da fare, anche perché il capitolo penitenziario ha almeno un altro lato, tutto da esplorare: non solo le condanne a una manciata di anni che, fra bonus e sconti, finiscono solo con l’ingarbugliare l’apparato, ma la piaga delle carcerazione preventiva che troppe volte anticipa una clamorosa assoluzione.

Tante assoluzioni!

Secondo Enrico Costa di Azione dal 1991 al 2020 ci sono stati trentamila fra assoluzioni e proscioglimenti. Circa mille l’anno, due o tre al giorno. La Guardasigilli evidenzia un altro dato, complementare: «Il 35 per cento dei processi si chiude con l’assoluzione». Un numero a suo modo inquietante, perché il malcapitato spesso è finito dietro le sbarre ed è stato colpito dallo stigma della riprovazione sociale.

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