Giustizia, Gratteri e il M5S si esprimono sulla riforma Cartabia

Riforma della giustizia: in arrivo 27.000 assunzioni nella Pa

La riforma del processo penale messa a punto dalla ministra Marta Cartabia deve essere modificata“. Così si sono espressi in una nota le deputate e i deputati del Movimento 5 Stelle in commissione giustizia secondo i quali l’audizione di Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro, “è stata drammaticamente chiara”. “Tra tutte le critiche espresse da Gratteri – aggiungono – quelle che più preoccupano, poiché prefigurano scenari inquietanti, sono relative alle conseguenze concrete: ‘convenienza a delinquere’ e ‘diminuzione del livello di sicurezza per la nazione’“.

Come riporta il sito dell’agenzia Adnkronos, i parlamentari pentastellati così proseguono: “Gratteri ha correttamente preannunciato un ‘aumento smisurato di appelli e ricorsi in Cassazione‘ perché ‘con questa riforma a tutti, nessuno escluso, conviene presentare appello e poi ricorso in Cassazione non foss’altro per dare più lavoro ed ingolfare maggiormente la macchina della giustizia‘. Si tratta di considerazioni che devono indurre tutti a rivedere e modificare nel profondo la riforma, soprattutto con riguardo a prescrizione e improcedibilità. Ne va del futuro del Paese”, concludono.

La posizione di Gratteri!

Secondo Gratteri “Il 50% dei processi anche gravi” non si celebreranno con la riforma Cartabia e le nuove norme sulla prescrizione. Il procuratore di Catanzaro, ascoltato dalla commissione giustizia della Camera. ha espresso il timore che “i sette maxi processi che si stanno celebrando a Catanzaro per come è prevista oggi la norma saranno dichiarati improcedibili“, precisando che i processi che rischiano di non essere celebrati riguardano non solo i reati di mafia ma anche quelli contro la pubblica amministrazione.

Se io taglio il 50% dei processi, come le rapine o i reati gravi contro la pubblica amministrazione che non si celebreranno più in appello e in Cassazione perché dato il numero dei magistrati si celebreranno solo i processi con detenuti, tutti gli altri andranno in coda“, quindi, ha spiegato Gratteri “tutti i reati contro la Pa non arriveranno più in appello e questo è un grande allarme sociale e riguarderà la sicurezza. E pensiamo anche ai rapinatori o agli spacciatori di droga”. “Il fatto che noi lanciamo questi allarmi non è per un fatto personale perché i giudici lavoreranno molto di meno, non avranno più l’ansia di correre, è un fatto di sicurezza, di credibilità dello Stato“, ha ribadito il procuratore di Catanzaro.

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