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Fondi pensione: le novità dalla Corte Costituzionale

Una sentenza della Corte Costituzionale stabilisce che valgono le stesse agevolazioni fiscali per i lavoratori pubblici e quelli privati. Ghiselli:"Finalmente viene sanata una profonda ingiustizia".

Autore: Antonella Viviano
9 Ottobre 2019
- Categoria: News, Previdenza

“È illegittimo il diverso trattamento tributario tra dipendenti pubblici e privati, previsto per il riscatto di una posizione individuale maturata tra il 2007 e il 2017 nei fondi pensione negoziali. La previsione penalizza i dipendenti pubblici rispetto a quelli privati sebbene le due fattispecie siano sostanzialmente omogenee. Si tratta quindi di una discriminazione che viola il principio dell’eguaglianza tributaria”. È quanto ha stabilito la Corte Costituzionale con la sentenza n. 218/2019, affermando che anche ai dipendenti pubblici deve essere riconosciuto il regime agevolato entrato in vigore nel 2007 per i soli dipendenti privati.

La questione era stata sollevata dalla Commissione tributaria provinciale di Vicenza, alla quale si era rivolta un’insegnante per ottenere il rimborso, negatole dall’Agenzia delle entrate sulla base della disposizione censurata,  delle maggiori imposte pagate sull’importo riscattato dal Fondo pensione Espero. Su questo reddito ora si dovrà applicare la più favorevole imposta sostitutiva introdotta dal 2007 anziché l’aliquota determinata sommando l’importo stesso al reddito complessivo dell’anno.

La sentenza della Consulta

La Corte ha fatto leva sull’omogeneità del meccanismo di finanziamento della previdenza complementare sia nei fondi pensione negoziali dei dipendenti privati sia in quelli dei dipendenti pubblici, per concludere che la duplicità del trattamento tributario del riscatto della posizione maturata non può essere giustificata né dalla diversa natura del rapporto di lavoro né dal fatto che l’accantonamento del TFR dei dipendenti pubblici è virtuale, in costanza di rapporto di lavoro. Ha quindi esteso anche ai dipendenti pubblici l’agevolazione già prevista per quelli privati con lo scopo di favorire lo sviluppo della previdenza complementare.

Il commento della Cgil

” Finalmente viene sanata una profonda ingiustizia tra dipendenti pubblici e privati, grazie all’impegno della Cgil e delle categorie Fp e Flc che tutelano i lavoratori del pubblico impiego e della conoscenza”, ha dichiarato il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli.

Ghiselli ha precisato che la sentenza della Consulta “produce effetti positivi sull’ammontare finanziario liquidato agli iscritti;  valorizza l’omogeneità delle modalità di finanziamento tra aderenti del settore privato e della pubblica amministrazione; nega ipotetici condizionamenti sul piano fiscale dalla diversa natura del rapporto di lavoro e dal versamento virtuale del TFR”.

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Antonella Viviano

Antonella Viviano

Ha integrato gli studi universitari in matematica con competenze di carattere informatico. Coltiva da sempre la passione per la scrittura e per lettura con preferenze per la narrativa classica, la storia ed i libri gialli. Appassionata di arte, cucina, bricolage ed acquariologia.
Mail: a.viviano@diritto.news

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