Flat tax per partite Iva: il possesso di quote di Srl non ostacola!

Partite Iva Ristori per fino a 25000 euro: tutte le novità

Sappiamo che la Flat tax è stata uno dei capisaldi della campagna elettorale della Lega, anche se per il momento il progetto è stato rinviato a data da destinarsi. In cambio, il governo ha optato per un ampliamento del regime forfettario e di quello dei minimi: non ancora la vera Flat tax, che prevede un’aliquota unica sui redditi di imprese e famiglie, ma in ogni modo un primo passo per ridurre le imposte, cominciando dalle partite Iva.

In particolare, la manovra ha ridotto al 15% il prelievo forfettario per le partite Iva con redditi inferiori a 65 000 euro. Mentre al di sopra di questa cifra e fino a 100 000 euro l’aliquota sale al 20%. I beneficiari dovrebbero essere 1,5 milioni, considerato che il prelievo del 15% attualmente viene applicato a oltre 800 000 partite Iva che hanno ricavi da 25 000 a 50 000 euro a seconda della categoria di attività esercitata.

Eliminazione di alcuni paletti

La norma, tra l’altro, prevede anche l’eliminazione dei paletti attualmente previsti per le spese per il personale (cinquemila euro), i beni strumentali (ventimila euro) e i redditi di lavoro dipendente o assimilati (trentamila euro). E inoltre, negli ultimi giorni prima dell’approdo in Parlamento per il voto il testo è stato depurato di una delle limitazioni che rendevano più difficile l’accesso al regime: il possesso di quote in Srl e imprese familiari.

Il possesso di quote in Srl

Alla fine di lunghi ragionamenti tecnici, il governo ha stabilito che le quote in società di persone, associazioni e imprese professionali restano incompatibili con il forfait, mentre le quote in Srl e associazioni in partecipazione fanno da ostacolo solo se sono di controllo e riguardano strutture che svolgono attività riconducibili a quella su cui si applica il forfettario.

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