Flat tax: le ultime novità ad oggi 21 agosto 2018!

Flat tax: le ultime novità ad oggi 21 agosto 2018!

La proposta di legge presentata dalla Lega che punta a una flat tax per gli autonomi del 15% costa 3,5 miliardi, per questo motivo potrebbe esserci una riduzione della platea dei potenziali beneficiari abbassando la soglia di fatturato entro cui aderire al regime forfettario.

La proposta la fissa a 100.000 euro ma non è escluso che, volendo inserire la norma già nella prossima legge di bilancio, il primo passo possa riguardare autonomi con ricavi inferiori, compresi tra i 60.000 e gli 80.000 euro, con un costo di circa un miliardo.

Ecco cos’è la «mini flat tax» con un’aliquota unica al 15% per le partite Iva e le piccole imprese fino a 100 mila euro di l’anno.

La proposta di legge che dovrebbe sostituire l’Irpef e l’Irap è stata depositata giovedì scorso, prevede un’aliquota del 15% per le imprese fino a 100 mila euro di ricavi all’anno e del 5% per le startup e le persone con meno di 35 anni.

Secondo le stime effettuate dalla Lega, coinvolgerà un numero di professionisti tra i 500.000 e i 550.000. Questa misura dovrebbe essere inserita nella prossima Legge di Bilancio e dovrebbe essere il primo assaggio della «flat tax», visto che la revisione delle aliquote Irpef dovrebbe arrivare nel 2019.

La «mini flat tax» è l’estensione del regime forfettario introdotto nel 2015 per le persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni che si applica a fatturati tra i 25 mila e i 50 mila euro. Invece, ora, l’aliquota unica al 15% varrà per chi abbia conseguito ricavi ovvero percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori ad euro 100.000.

Però, non dovranno aver sostenuto spese per più di 15mila euro lordi (prima erano 5000) o avere beni strumentali dal costo superiore a 40mila euro (prima erano 20mila). Invece, alle start up sarà applicata per quattro anni un’aliquota «piatta» al 5%, che sarà valida anche per le persone fisiche al di sotto dei 35 o al di sopra dei 55 anni per cinque periodi d’imposta successivi.

Secondo il M5S e Lega questa misura è il primo passo verso la flat tax, ma farà anche emergere il nero perché oltre a mettere più soldi in tasca, abbatte la burocrazia. La copertura, nella proposta di legge parlamentare, è assicurata dalla riduzione dello 1% di tutte le dotazioni finanziarie di parte corrente del bilancio dello Stato, fatta eccezione per le spese per oneri inderogabili e delle spese relative alle missioni: diritti sociali, politiche sociali e famiglia, politiche per il lavoro, Tutela della salute, difesa e sicurezza.

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