Fisco, Di Maio ai benzinai: rinvio a gennaio obbligo fattura elettronica

Carburanti: nel 2018 aumentano prezzi e consumi

Il provvedimento anti evasione dovrebbe entrare in vigore il 1 luglio. I distributori di carburante hanno chiesto una proroga e annunciato lo sciopero. Il ministro del Lavoro ha dichiarato che che verrà avviato un tavolo tecnico al Mise per sviscerare il problema.

Rinviato a gennaio l’obbligo di fatturazione elettronica.

La misura della fatturazione elettronica obbligatoria è stata introdotta dalla legge di Bilancio 2018 con l’obiettivo principale di contrastare l’evasione dell’Iva e semplificare il sistema di riscossione delle imposte.

Il provvedimento dovrebbe andare in vigore dal 1 luglio 2018, ma c’è chi come i gestori e distributori di carburanti ha chiesto uno slittamernto, minacciando a questo proposito uno sciopero della categoria, previsto per il 26 giugno.

Per evitare la protesta il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, ha deciso di rinviare l’entrata in vigore del provvedimento.

Si sta predisponendo il rinvio al primo gennaio 2019 dell’obbligo di fatturazione elettronica per le vendite di carburanti ai soggetti con partita IVA. Questa categoria si è trovata ad essere prescelta per “sperimentare”, in anticipo su tutte le altre, l’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica, quanto afferma il Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro Luigi Di Maio.

Di Maio aggiunge che nei prossimi giorni c’è l’intenzione di avviare un tavolo tecnico al MiSE con le federazioni dei gestori per scongiurare lo sciopero annunciato e per sviscerare il problema.

La risposta dei gestori non è tardata. Le organizzazioni di categoria dei gestori degli impianti di rifornimento carburanti valuteranno “già domani mattina” se cancellare lo sciopero nazionale del 26 giugno dopo il rinvio prospettato dal ministro Di Maio sulla fatturazione elettronica.

Dicono gli esponenti della Fegica/Cisl che sono particolarmente attenti a questo tipo di dichiarazioni, per loro un segnale importante, aggiungendo di aspettarsi una convocazione al Mise per domani e si augurano fortemente che questo possa accadere perché per loro la dichiarazione va nella direzione sperata.

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