Età pensionabile e spesa previdenziale: l’analisi di Itinerari Previdenziali

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Spesa previdenziale: l’analisi di Itinerari Previdenziali. Il Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali ha curato il Quinto Rapporto su “Il Bilancio del Sistema Previdenziale italiano. Andamenti finanziari e demografici delle pensioni e dell’assistenza per l’anno 2016”, nel quale sono stati analizzati gli andamenti della spesa pensionistica e delle entrate contributive delle differenti Gestioni pubbliche e privatizzate del sistema pensionistico obbligatorio presente in Italia. Nel dossier viene evidenziato che nel 2016 la spesa pensionistica relativa a tutte le gestioni previdenziali è risultata di 218.504 milioni di euro, registrando un lieve aumento dello 0,27% rispetto all’anno precedente. Tale dato, per Itinerari previdenziali, è dovuto alla sostituzione delle pensioni
cessate con quelle di nuova erogazione che, mediamente, hanno un importo più elevato. la La spesa pensionistica nel biennio 2017- 2018 dovrebbe attestarsi intorno ai 220 miliardi nel 2017 e 222 miliardi nel 2018.

L’età pensionabile nell’analisi del Quinto rapporto di Itinerari previdenziali.

Nel Quinto Rapporto di Itinerari Previdenziali vengono analizzati gli effetti dell’aumento dell’età pensionabile a 67 anni dal 2019, abbinata alla speranza di vita a 65 anni di 20 anni e 7 mesi (19,1 gli uomini e 22,3 per le donne). Viene evidenziato come per la popolazione maschile il tempo di quiescenza si riduca a 17 anni e 1 mese con ulteriori 3 anni e 2 mesi di eventuale reversibilità, arrivando ad un totale di 20 anni e 4 mesi.

Per Itinerari previdenziali bisognerebbe riformare il sistema previdenziale sganciando l’anzianità contributiva dall’aspettativa di vita, optando per un pensionamento a partire dai 63 anni d’età e con al massimo 41 anni e mezzo di contributi figurativi. Il Centro Studi ritiene poco equo, infatti, che, a partire dal 2019, un lavoratore vada in pensione a 67 anni con appena 20 anni di contributi e che un altro, invece, abbia versato il doppio dei contributi e debba lavorare per più di 43 anni. In definitiva si potrebbe stabilire il pensionamento tra i 63 ed i 70 anni con almeno 37 anni di contributi versati, di cui al massimo 3 figurativi.

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