Estate 2022, il 21 giugno arriva il solstizio

solstizio-estate-min

Martedì 21 giugno 2022 è il giorno del solstizio d’estate, l’evento astronomico che nell’emisfero boreale, in cui ci troviamo noi italiani, segna il giorno più lungo dell’anno, ma anche l’inizio della stagione estiva astronomica, da non confondere con l’estate meteorologica, che è cominciata invece il primo giugno. Come spiega il sito internet del Quotidiano Nazionale Magazine, la parola solstizio deriva dal latino solstitium, unione di sol, “Sole” e sistere, che significa “fermarsi”.

Il giorno più lungo!

In effetti il solstizio d’estate definisce l’attimo in cui il Sole raggiunge il punto di declinazione massima nel suo moto apparente lungo l’eclittica, cioè il percorso che ogni anno la nostra stella sembra compiere rispetto alla sfera celeste. Il risultato è che in corrispondenza di questa data l’emisfero settentrionale viene inondato di luce e si verifica così il giorno più lungo dell’anno. Al contrario, durante il solstizio d’inverno, il prossimo 21 dicembre, la declinazione tocca il suo minimo e si ha la giornata più corta di tutte.

Ne consegue che per definizione il solstizio descrive un istante ben preciso della giornata; il 21 giugno 2022 avverrà alle 11:13 ora italiana. Nel nostro Paese le ore di luce cresceranno mano a mano che ci si sposta verso Nord. L’illuminazione naturale durerà ad esempio 15 ore e 7 minuti a Napoli; 15 ore e 16 minuti a Roma; 15 ore e 28 minuti a Firenze; 15 ore e 33 minuti a Bologna; 15 ore e 42 minuti a Milano.

C’è ancora da dire che il solstizio d’estate non si verifica sempre lo stesso giorno: la maggior parte delle volte cade il 21 giugno, ma in alcune occasioni può anticipare al 20 giugno. Questo dipende dal fatto che non c’è esatta coincidenza tra il nostro calendario, che conta 365 giorni, e l’anno solare, che è il tempo impiegato effettivamente dalla Terra per compiere un giro completo intorno al Sole, che dura circa sei ore in più. Tale discrepanza determina lo spostamento di equinozi e solstizi ed è il motivo per cui esiste l’anno bisestile, che ogni quattro anni “aggiusta” le cose evitando il progressivo slittamento delle stagioni.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Diritto.news

Informazioni sull'autore