E-commerce, Corte Suprema Usa: via libera alle tasse sulle vendite online

E-commerce, Corte Suprema Usa: via libera alle tasse sulle vendite online

Via libera alle tasse sulle vendite online dalla Corte Suprema Usa. Gli stati Uniti potranno obbligare le società di commercio elettronico a far pagare le imposte sulle vendite. A deciderlo è stata la Corte Suprema americana.

La decisione dei alti magistrati è stata presa a maggioranza, con cinque giudici a favore e quattro contrari. L’impatto di questa sentenza per i colossi del web, ha portato delle conseguenze nell’immediato, ad esempio, Amazon ha perso oltre l’1%, eBay il 2%, mentre Wayfair il 4%.

Corte Suprema Usa: via libera alle tasse sulle vendite online.

Questa decisione presa dalla Corte Suprema potrebbe avere un impatto sullo shopping online, rendendo più costosi i prodotti disponibili. Invece, per i rivenditori al dettaglio tradizionali questo provvedimento è un’importante vittoria. In quanto sono anni che denunciano un trattamento sfavorevole nei loro confronti.

Gli alti magistrati, con questo provveddimento, inoltre, hanno concesso agli stati americani, più potere per la riscossione delle tasse sulle vendite sul web, riempiendo quindi le casse pubbliche.

Secondo alcune stime la mancata imposizione delle imposte ha causato la perdita fra gli otto e i 23 miliardi di dollari di entrate per gli governi statali. La decisione, di fatto, annulla un verdetto che risaliva al 1992 e che riguardava nello specifico gli acquisti per posta.

Stabiliva che gli stati potessero ordinare ai commercianti di far pagare e raccogliere le imposte soltanto se avevano una sede fisica entro i confini statali. Finora quel precedente era stato citato dai tribuali inferiori per dare ragione ai venditori online citando l’incostituzionalità di simili imposte. Dunque, il nodo da risolvere era se le società fossero tenute a raccogliere tasse anche in assenza di una presenza fisica nello stato dove ha origine l’acquisto.

Il giudice Anthony Kennedy ha spiegato come il mondo è cambiato dal 1992, quando gli ordini via posta valevano 180 miliardi di dollari, e quindi anche le regole hanno dovuto adeguarsi.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Diritto.news

Informazioni sull'autore