Dl carburanti: tutte le ultime novità

Carburanti: nel 2018 aumentano prezzi e consumi

Montecitorio ha dato la fiducia al governo sul decreto legge carburanti con 174 voti a favore, 107 contrari e tre astenuti. Il voto finale sul documento arriverà nella giornata di oggi. In seguito il testo poi passerà alla valutazione del Senato. Come spiega il sito tg24.sky.it la scelta di ricorrere alla fiducia alla Camera significa che la maggioranza ha deciso di blindare il provvedimento che comunque è stato in parte modificato dopo le proteste dei benzinai e delle associazioni di categoria. Di conseguenza ci sono certe novità rispetto al testo iniziale.

Esporre il prezzo medio!

Per la maggior parte le modifiche sono quelle attese e rispecchiano l’accordo raggiunto al tavolo tra governo e gestori. L’emendamento del governo presentato alla commissione Attività produttive della Camera ha confermato l’obbligo per i distributori su strade e autostrade di esporre “con adeguata evidenza” i cartelloni con la media dei prezzi di riferimento accanto ai prezzi praticati. La scelta confermata nonostante il parere contrario dell’Antitrust.

Ridotte le sanzioni!

Per quanto riguarda le multe, sono state ridotte le sanzioni per chi non si adegua all’obbligo di comunicazione dei prezzi al Ministero, che deve essere fatta settimanalmente e se il prezzo varia, e per chi non espone i cartelli coi prezzi. Le sanzioni vanno da 200 a 2.000 euro, secondo il fatturato dell’esercente. E dunque cifre più contenute rispetto agli iniziali 500-6.000 euro previsti nel testo iniziale, ma comunque più alte di quanto emerso nel tavolo governo-benzinai, dove si era parlato di una forbice tra 200 e 800 euro.

Insoddisfazione di benzinai e consumatori!

Nel testo che verrà votato alla Camera vengono anche allentati i termini per incorrere nella sospensione dell’attività. Questa scatta se la violazione viene reiterata per “almeno 4 volte anche non consecutive” in 60 giorni (e non più dopo la terza) e viene disposta per un periodo da 1 a 30 giorni (prima era da 7 a 90). Il provvedimento viene visto dai benzinai in maniera negativa, anche dopo le modifiche. Anche le associazioni dei consumatori non sono soddisfatte. Ma l’esecutivo ha deciso di andare avanti così e non sono in programma altre modifiche.

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