Disposizioni in materia di intercettazioni: tutte le ultime novità

Disposizioni in materia di intercettazioni: tutte le ultime novità

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di intercettazioni. Il testo del decreto-legge stabilisce la proroga dell’entrata in vigore della nuova normativa al 29 febbraio 2020, ne segue che le disposizioni in esso contenute verranno applicate ai procedimenti penali “iscritti dopo tale data, mentre per quelli in corso si applicheranno le regole attualmente in vigore.

Tra le varie misure contenute nel decreto legge, il testo prevede una disciplina di carattere innovativo della conservazione e della consultazione, in forme telematiche, dei dati relativi alle intercettazioni nell’apposito archivio informatico che sarà gestito sotto la diretta vigilanza del Procuratore della Repubblica. Il deposito degli atti e dei provvedimenti relativi alle intercettazioni sarà eseguito in forma telematica quale via esclusiva.

Captatori informatici

Il decreto legge approvato prevede una rigorosa normativa in materia di intercettazioni mediante l’utilizzo di captatori informatici (i cosiddetti trojan) e l’introduzione di un meccanismo, non obbligatorio, di acquisizione giudiziale anticipata delle intercettazioni nel corso delle indagini preliminari e, ove tale meccanismo non sia attivato dalle parti, una selezione delle intercettazioni rilevanti ed utilizzabili in sede di chiusura delle indagini preliminari.  Il trojan potrà essere utilizzato per reati puniti con pene superiori  ai 5 anni commessi da pubblici ufficiali o da incaricati di pubblico servizio contro la Pubblica amministrazione.

Viene stabilito, infatti, il completamento del percorso di sostanziale parificazione ai delitti di criminalità organizzata, almeno per quanto attiene alla disciplina delle intercettazioni, dei delitti contro la pubblica amministrazione commessi da pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio.

La supervisione del Pubblico Ministero

Il decreto legge sulle intercettazioni prevede  il dovere di vigilanza del pubblico ministero affinché non siano trascritte in sede di verbalizzazione conversazioni o comunicazioni contenenti espressioni lesive della reputazione delle persone o quelle che riguardano dati personali definiti sensibili dalla legge, sempre che non si tratti di intercettazioni rilevanti ai fini delle indagini, in luogo della selezione da parte della polizia giudiziaria delle intercettazioni non utilizzabili.

 

 

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