Decreto Immigrazione e Sicurezza: le ultime novità ed emendamenti!

Decreto Sicurezza bis: la decisa presa di posizione del vicepremier Matteo Salvini

Ad ormai pochi passi dall’approvazione del “Decreto immigrazione e sicurezza” targato Matteo Salvini, 19 deputati del M5s hanno comunicato, al capogruppo Davide D’Uva, l’intenzione di presentare 8 emendamenti al testo. A loro dire, questi avrebbero lo scopo non di rendere il decreto ottimale ma di modificare e migliorare alcune parti davvero critiche e che non rispecchierebbero a pieno gli ideali del movimento.

I pentastellati contestano inoltre “una carenza di discussione interna” non essendoci stata nessuna occasione di confronto sul tema. Tali insoddisfazioni sono state già espresse a Palazzo Madama da 5 colleghi rifiutatisi di partecipare al voto di fiducia al Governo.

Eventuali emendamenti al decreto immigrazione e sicurezza

Ai fatti di Palazzo Madama Salvini e Di Maio rispondono ”il dialogo è impossibile anche volendo non c’ è tempo, si rischia di far decadere il provvedimento” cosa inaccettabile per Salvini che sostiene che il decreto ”va approvato in fretta e per il bene degli italiani” in quanto sarebbe ”un passo avanti per rendere l’Italia più sicura, per combattere con più forza mafiosi e scafisti, per ridurre i costi di un immigrazione esagerata, per espellere più velocemente delinquenti e finti profughi, per togliere la cittadinanza ai terroristi, per dare più poteri alle forze dell’ordine”.

Anche Davide D’Uva davanti queste richieste rimane sulle sue posizioni ribadendo che il decreto non subirà variazioni, ammettendo che “ogni provvedimento può essere si migliorato” ma che questo testo (già modificato precedentemente dal Senato) pur non subendo ulteriori variazioni “permetterà finalmente di smantellare il business illegale sulla pelle dei migranti”, battaglia storica del movimento.

Quali sono i punti del dl che preoccupano i 19 pentastellati

L’ abolizione della protezione umanitaria: al suo posto vengono previsti alcuni “casi speciali” che, secondo l’ISPI, sono categorie del tutto residuali. Tale abolizione porterebbe ad un aumento di irregolarità; la restrizione del sistema Sprar.

Inoltre, la perdita dello stato di rifugiato: qualora i rifugiati venissero condannati in via definitiva per violenza sessuale, produzione, detenzione e traffico di sostanze stupefacenti, furto, rapina, estorsione, violenza o minaccia a pubblico ufficiale verrebbero privati di tutti i diritti internazionali.

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