Decreto crescita, nuovo salva-banche: bonus fiscale da mezzo miliardo per le fusioni al Sud

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Nel decreto crescita arriva un emendamento salva-banche del Mezzogiorno e in particolare la Popolare di Bari. Si tratta di un provvedimento che contiene una nuova versione del “credito di imposta”, fino a 500 milioni di euro per ogni banca che partecipa all’aggregazione che hanno sede legale in Campania, Puglia, Basilicata, Molise, Calabria, Sicilia e Sardegna, grazie al recupero delle imposte differite.

Il nuovo emendamento salva-banche del Sud nel decreto crescita

Tale proposta prevede incentivi all’aggregazione delle imprese finanziarie e non finanziarie e consente di trasferire le attività fiscali differite ai soggetti derivanti dalle aggregazioni, trasformandole in credito d’imposta, non superiore a 500 milioni, a fronte di un canone annuo dell’1,5% della differenza tra dta e imposte versate.

La nuova versione del emendamento salva-banche del Sud contenuto nel decreto crescita, ha spiegato il relatore del Dl Crescita, Giulio Centemero della Lega, “nasce dalla trattativa tenuta in queste settimane con la Direzione Concorrenza (DgComp) della Commissione Europea, in particolare da parte del Tesoro. Anche Banca d’Italia aveva auspicato un intervento normativo che potesse favorire le aggregazioni”.

“Siamo un Paese bancocentrico, le aziende dipendono dal credito bancario e il fallimento degli istituti di credito può provocare costi sociali enormi” ha detto ancora il relatore Giulio Centemero. La misura, ha sottolineato “non è orientata esclusivamente alle banche”. Ed ha aggiunto, nel Mezzogiorno “ci sono istituti di credito in crisi che potrebbero andare in default o avere capitale insufficiente. Interveniamo su situazioni urgenti“. Infine, Giulio Centemero ha assicurato che tale provvedimento ha avuto il via libera della Dg Concorrenza della Commissione europea.

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