Debito pubblico, nuovo record nel mese di luglio

Debito pubblico, nuovo record nel mese di luglio

La Banca d’Italia fa sapere che il debito pubblico nel mese di luglio è aumentato di ben 18,4 miliardi di euro rispetto al mese precedente: il debito è salito a  2341,7 miliardi ed ha toccato un nuovo record. L’aumento del debito pubblico è dovuto, come si legge, “all’incremento delle disponibilità liquide del Tesoro (31,6 miliardi, a 80 miliardi), che ha compensato l’avanzo di cassa delle amministrazioni pubbliche (15,1 miliardi); scarti e premi all’emissione e rimborso, la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e la variazione tassi cambio (totale 1,9 miliardi)”.

Secondo quanto si apprende dalle tabelle della Banca d’Italia, sono scesi non di poco gli investitori esteri che detengono titoli dello Stato italiano: i titoli detenuti dai non residenti sono passati da 698 milioni a 664 milioni, proseguendo un trend negativo che si porta avanti già dal mese di maggio, quando si si era registrata diminuzione rispetto ad aprile di 722 miliardi.

Debito pubblico e legge di bilancio, i commenti di Cottarelli e di Draghi.

Questi dati giungono in un momento delicato: il Governo in questi giorni sta mettendo a punto la legge di bilancio con manovre che possono far aumentare ulteriormente il debito pubblico: Reddito di cittadinanza, Flat Tax e Riforma della legge Fornero potrebbero arrivare a costare circa 100 miliardi. Carlo Cottarelli, esprimendo il suo pensiero, ha sostenuto che, in questo momento, le riforme auspicate dal Governo “Sono cose che non ci possiamo permettere. Qualche aggiustamento sulle pensioni e sul reddito d’inclusione si può fare ma spendere 10 miliardi l’anno è troppo rischioso per l’Italia. Per la tenuta dei conti”.

Mario Draghi, il presidente della Banca centrale europea, ha usato parole molto dure per commentare la situazione del debito italiano. “Negli ultimi mesi le parole sono cambiate molte volte e quello che ora aspettiamo sono i fatti, principalmente la legge di bilancio e la successiva discussione parlamentare. Purtroppo abbiamo visto che le parole hanno fatto alcuni danni, i tassi sono saliti, per le famiglie e le imprese” anche se “tutto ciò non ha contagiato granché altri paesi dell’Eurozona, rimane un episodio principalmente italiano”.

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