Debiti separati, cartelle e rateizzazioni, le novità

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Molte le novità nell’emendamento approvato in sede di conversione in legge del decreto Aiuti alle commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Con l’emendamento si punta a consentire la proposizione di istanze autonome, con riferimento a ciascun carico o partita di ruolo. Per esempio, come spiega il sito Quifinanza.it, il limite di debito al di sotto del quale il debitore è libero di scegliere la durata del piano, senza dover allegare nulla, è previsto che sia raddoppiato a 120.000 euro. Il nuovo tetto deve essere confrontato con ciascuna istanza, senza dover necessariamente sommare la totalità dei carichi affidati.

Nuova condizione di decadenza!

Viene elevata da cinque a otto rate non pagate la nuova condizione di decadenza. Stabilito inoltre che il venir meno del beneficio del termine per uno dei piani di rientro non impedisce di chiedere la rateazione per partite diverse da quelle decadute. Previsto però che una volta decaduti da una dilazione, il debito residuo non possa mai più essere rateizzato. Con la legislazione vigente, invece, si è riammessi al piano di rientro decaduto una volta versate interamente le pregresse rate. Le nuove regole si applicheranno solo quando entrerà in vigore la legge di conversione del dl Aiuti.

Frattanto, sul problema non si ferma il pressing di Matteo Salvini e della Lega che chiedono di “bloccare, rottamare, rateizzare le cartelle esattoriali impossibili da pagare. Sarebbe un atto di giustizia nei confronti di milioni di italiani che rischiano di perdere tutto. A maggior ragione dopo i danni – e l’aumento dei costi – causati da guerra e pandemia”.

Condono è una brutta parola, non parliamo di condono, la pace fiscale è qualcosa di strutturalmente diverso. Pace fiscale ed aggiungo io anche pace tributaria. Semplicemente l’idea è che chi non ha potuto, in questo biennio pandemico difficilissimo, pagare i propri debiti col fisco, sia supportato dallo Stato. Supportato dallo Stato con una rottamazione ulteriore delle cartelle e con una rottamazione un po’ più sostanziosa per i debiti sotto i 10.000 euro”. Così si esprime Federico Freni, sottosegretario all’Economia su Radio 24.

 

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