Crollo di ponte Morandi, le aziende “sfrattate” nell’ex area Mira Lanza

Crollo di ponte Morandi, le aziende “sfrattate” nell’ex area Mira Lanza

L’area dell’ex Mira Lanza di Teglia, enorme stabilimento di saponi abbandonato da decenni, potrebbe ospitare temporaneamente le imprese della “zona rossa” del ponte Morandi, fatte sgomberare a causa della pericolosità dell’area sotto i monconi della struttura: durante un sopralluogo, il sindaco di Genova Bucci ha detto che un accordo tra Regione, Comune e Città Metropolitana prevede di ospitare nell’ex Mira Lanza un nuovo polo urbano multifunzionale, ma a breve potrebbe essere un’area da destinare temporaneamente alle imprese della “zona rossa” di ponte Morandi.

Verrà occupata l’area ex Mira Lanza. Intanto si va verso il Decreto Genova.

L‘area dell’ex Mira Lanza di Genova Teglia potrebbe ospitare temporaneamente le imprese della ‘zona rossa’ del ponte Morandi sgomberate a causa della pericolosità dell’area sotto i monconi della struttura: lo ha dichiarato il sindaco di Genova Marco Bucci durante un sopralluogo nella zona.

Ed intanto si va verso un “decreto Genova”. Una banca dati unica delle opere, con i dati relativi ai collaudi, che diventeranno obbligatori per i concessionari; inoltre, un rafforzamento della struttura di vigilanza del ministero dei Trasporti, con l’assunzione di giovani ingegneri, un rafforzamento dell’autorità dei Trasporti e aiuti per i mutui delle famiglie: sono alcuni dei capitoli che entreranno nel cosiddetto “decreto Genova”, cui starebbe lavorando il ministero guidato da Danilo Toninelli.

Intanto esce un nuovo video prima del crollo del Ponte Morandi.

La Procura di Genova ha acquisito le immagini di un video girato con una telecamera Go Pro da un automobilista che è passato su ponte Morandi alle 11.29, 7 minuti prima del crollo: sulla destra, si vede chiaramente una crepa in uno dei piloni della struttura.

Gli inquirenti dovranno ora cercare di capire se la crepa sia recente o se, più probabilmente, risalga a (parecchio) tempo prima: su Google Maps, dove le immagini vengono aggiornate periodicamente, il pilone pare “danneggiato” già nel 2011, e tracce della crepa si vedono nello stesso punto anche negli anni successivi.

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