Covid-19: chi sono i lavoratori fragili? Tutti i dettagli di una circolare del ministero!

Coronavirus: Pedretti chiede maggiore senso di protezione per gli anziani

Viene definito fragile il lavoratore affetto da patologie che in caso di infezione da Covid-19 potrebbero determinare “un esito più grave o infausto” della malattia. Dunque non basta il solo criterio dell’età per dire se un persona che sviluppa il coronavirus rischia di più. In una circolare da poco diffusa dal ministero alla Salute – e ripresa dal sito di Repubblica – si illustra il sistema con cui vengono riconosciute le esenzioni dal lavoro in base allo stato di salute.

Il documento è stato scritto pensando soprattutto alla scuola. In effetti si sta cercando di capire quanti siano i docenti che potrebbero essere esonerati proprio perché la circolazione del Covid-19 li mette in uno stato di pericolo. “Il concetto di fragilità – è scritto nella circolare – va dunque individuato in quelle condizioni dello stato di salute del lavoratore/lavoratrice rispetto alle patologie preesistenti che potrebbero determinare, in caso di infezione, un esito più grave o infausto”.

Rapporto tra età e comorbilità!

Per quanto riguarda l’età “tale parametro da solo, anche sulla base delle evidenze scientifiche, non costituisce elemento sufficiente per definire uno stato di fragilità”. Invece “la maggiore fragilità nelle fasce di età più elevate della popolazione va intesa congiuntamente alla presenza di comorbilità che possono integrare una condizione di maggior rischio“. Nella circolare si fa riferimento a certi dati, ad esempio il 96,1% di deceduti che presentava più patologie: “Il 13,9% una, il 20,4% due, il 61,8% tre o più”. Le più frequenti erano “malattie cronico-degenerative a carico dell’apparato cardiovascolare, respiratorio, renale e malattie dismetaboliche”. Inoltre “sono state riscontrate comorbilità di rilievo, quali quelle a carico del sistema immunitario e quelle oncologiche”.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Diritto.news

Informazioni sull'autore