Cos’è e come funziona il “condono” delle cartelle Equitalia del governo Conte

Cos’è e come funziona il “condono” delle cartelle Equitalia del governo Conte

Pace fiscale, tutte le novità. Una delle novità fiscali inserite nel programma di Governo Lega-M5S, guidato dal premier Giuseppe Conte, è la cosiddetta pace fiscale, che è già stata definita come il nuovo condono o rottamazione delle cartelle Equitalia.

Secondo quanto dichiarato in diverse interviste sia da Matteo Salvini e che da Luigi Di Maio, così come scritto all’interno del Contratto di Governo del cambiamento, la pace fiscale non sarà un condono ma una sorta di maxi rottamazione delle cartelle Equitalia per i contribuenti falliti che non hanno potuto pagare Irpef, Iva, contributi Inps e altre imposte.

Sono previste tre diverse aliquote di pagamento pari al 25%, 10% e al 6%, che saranno applicate in base al reddito, e potranno beneficiare del condono grazie alla pace fiscale i contribuenti con debiti fino a 200.000 euro.

Cos’è e come funziona il “condono” delle cartelle Equitalia.

I contribuenti che hanno debiti nei confronti del Fisco avranno la possibilità di aderire alla pace fiscale pagando una percentuale minima della cartella. L’importo dovuto verrà calcolato in base alla situazione economica specifica di ciascun soggetto ammesso alla procedura.

Potranno aderire alla pace fiscale i contribuenti con cartelle emesse fino al 2014, pari ad un massimo di 200.000 euro e l’importo da pagare sarà pari al 25%, al 10% e al 6% in base al reddito del debitore.

La maxi rottamazione è definita all’interno del Contratto di Governo Lega e M5S come un saldo e stralcio delle somme dovute e non pagate al fisco. Dunque, la misura intende agevolare i contribuenti che non riescono a pagare il proprio debito a causa di problemi economici.

Per questo motivo la somma che bisognerà pagare sarà in relazione alla singola cartella Equitalia e il calcolo verrà effettuato in base al reddito dichiarato e alle difficoltà economiche del singolo contribuente.

Verranno considerati come parametri per calcolare l’importo dovuto al Fisco la presenza di figli minori, il possesso dell’abitazione o l’affitto e l’attività lavorativa e l’eventuale stato di disoccupazione o cassa integrazione.

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