Coronavirus, tutte le novità sul test salivare

Coronavirus, verso la fine dello stato d'emergenza. Le regole a partire dal 1 aprile 2022

Ai fini della diagnosi di un’eventuale infezione da Covid-19 si possono usare anche i test salivari, ove non sia possibile avere a diposizione tamponi oro-nasofaringei e preferibilmente per “screening ripetuti” per motivi professionali o di altro tipo, sugli anziani o disabili e sui bambini in ambito scolastico. Lo spiega la circolare del ministero della Salute sul loro utilizzo, che dà anche le indicazioni sulla raccolta dei campioni e sulla segnalazione dei casi.

Come riporta il sito tg24.sky.it, la circolare ribadisce che in ogni caso il test molecolare su campione nasofaringeo e orofaringeo rimane il gold standard internazionale in termini di sensibilità e specificità per la rilevazione del coronavirus: “La metodica di real-time RT-PCR (Reverse Transcription-Polymerase Chain Reaction), che è quella più diffusa fra i test molecolari, permette, attraverso l’amplificazione dei geni virali maggiormente espressi, di rilevare la presenza del genoma virale oltre che in soggetti sintomatici, anche in presenza di bassa carica virale, spesso pre-sintomatici o asintomatici

Oltre a ciò, continua la circolare, “in caso di mancata e pronta disponibilità di test molecolari, o in condizioni d’urgenza determinate dalla necessità di prendere decisioni di sanità pubblica in tempi rapidi, si può ricorrere ai test antigenici sempre su campione nasofaringeo e orofaringeo, quali i test antigenici da eseguire in laboratorio, oppure ai test antigenici rapidi con lettura in fluorescenza o basati su microfluidica con lettura in fluorescenza, che rispondano alle caratteristiche di sensibilità e specificità minime.

La saliva come fattore diagnostico!

Tuttavia, continua la circolare, “la presenza di SARS-CoV-2 è stata dimostrata anche nei campioni salivari in individui asintomatici o pre-sintomatici. La saliva conterrebbe una carica virale significativamente più elevata in pazienti con fattori di rischio per Covid-19 di grave entità (fra cui sesso maschile, età avanzata, specifiche condizioni patologiche respiratorie, cardiovascolari, oncologiche sottostanti e altre condizioni patologiche) e sembrerebbe correlata ai sintomi di Covid-19, in particolare ad ageusia /disgeusia (perdita o alterazione del gusto, ndr).”

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