Coronavirus, i vaccini e la variante Delta, tutta la verità

Vaccini anti-Covid e cure: cosa è autorizzato e cosa no. Il punto della situazione

Al centro dei riflettori la variante Delta del Covid-19 (già chiamata variante indiana), sempre più dominante in Europa, ma anche in Italia. Si tratta della più pericolosa fra tutte le mutazioni che Sars-Cov-2 ha generato dalla sua prima comparsa. Intanto c’è anche la notizia, riportata dal sito de Il Giornale, che riguarda la mutazione della mutazione, la variante Delta plus che sta mettendo in allarme l’India con una trasmissibilità ancora maggiore.

Ora che la campagna di vaccinazione va avanti di buon passo e casi giornalieri e decessi sono ai minimi storici da inizio pandemia, ciò che preoccupa è quanto i vaccini perdano di efficacia nei confonti del virus mutato. In effetti, oltre ad essere più trasmissibile per il 60% rispetto alla variante inglese, soprattutto quando si è ancora con una singola dose, i rischi di contrarre la malattia aumentano esponenzialmente. “La dose unica potrebbe non coprire”, ha recentemente dichiarato Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute.

Una sola dose potrebbe non coprire!

Resta da vedere qual è la reale riduzione della capacità dei vaccini. “Se si fa soltanto una dose di un vaccino a vettore virale la copertura è del 37%, se è un vaccino ad Rna è del 50%. La copetura sale di molto a 15 giorni dalla seconda dose, è assolutamente necessaria la doppia dose di vaccino: nel primo caso arriva all’80%, nel secondo al 90%. È anche importante non allungare il periodo che intercorre tra prima e seconda“, ha sostenuto in un’intervista a Il Giornale Massimo Ciccozzi, Responsabile di epidemiologia del Campus Bio-Medico di Roma.

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