Coronavirus, i nuovi aiuti a professionisti e autonomi!

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L’impianto degli aiuti per il 2020 a professionisti e lavoratori autonomi sembra un patchwork cucito di mese in mese sempre sul filo dell’emergenza. È il giudizio che ne dà il sito del Sole 24 Ore. Ci sono stati cinque decreti legge, relativi a quindici profili di lavoratori, sette mensilità su dieci coperte dagli indennizzi – tra marzo e dicembre – ma con un quadro per nulla omogeneo.

I trentadue miliardi di scostamento di bilancio, da poco stabiliti per alimentare l’ipotetico decreto “Ristori 5”, molto probabilmente continueranno a contemplare anche gli aiuti a professionisti e autonomi, come nelle intenzioni dell’ultimo Governo Conte bis. Questo, però, in una direzione ancora da tutta da indicare, che il nuovo Esecutivo dovrà stabilire. Gli aiuti ripartiranno sotto l’egida di Mario Draghi, che già l’anno scorso aveva esortato a mobilitare in ogni modo l’intero sistema finanziario, per proteggere i cittadini e l’economia «contro scossoni di cui il settore privato non ha nessuna colpa, e che non è in grado di assorbire».

Poco più di una mancia!

Attraverso lo scorrere dei mesi si è visto che la strategia degli aiuti a fondo perduto serve a far fronte allo shock iniziale, ma non è sufficiente a garantire il sostentamento e il rilancio delle attività economiche nel medio periodo. Si tratta di cifre non trascurabili – soprattutto dal punto di vista dell’impatto con le casse pubbliche – ma che agli occhi di molti beneficiari sono apparse poco più di una mancia. Infatti, nei primi due mesi dell’emergenza l’impegno di spesa totale per il sostegno agli autonomi è stato di 5,2 miliardi, ma distribuito su una platea di 4,25 milioni di richiedenti si è tradotto in 1.226 euro pro capite!

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