Coronavirus e iter per le aziende per ottenere liquidità dalle banche!

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È importante, mentre si mettono a punto le modalità della Fase 2, stabilire come debbano svilupparsi i rapporti tra imprese e banche. La questione è cruciale in un momento in cui le piccole aziende di servizi e manifattura hanno dovuto chiudere i battenti e hanno un disperato bisogno di liquidità. Con l’apposito decreto il Governo ha scelto di coinvolgere il sistema bancario che dovrebbe erogare, con garanzia statale, soldi alle piccole imprese quasi in automatico, fino al limite dei 25.000 euro.

Tuttavia la realtà è diversa: gli automatismi e le semplificazioni hanno lasciato il posto alla burocrazia bancaria. A titolo di testimonianza, vale quanto riportato dal sito del Corriere della Sera, che è venuto in possesso di uno scambio di e-mail relativo alla richiesta di un finanziamento di quindicimila euro da parte di una piccola Srl. L’azienda ha inviato la documentazione necessaria per richiedere un finanziamento coperto dal Fondo di garanzia.

Una doccia fredda per una piccola azienda!

La Srl aggiunge una richiesta di appuntamento in tempi brevi, per presentare il tutto. La risposta è una doccia fredda per i titolari. La banca risponde indicando i documenti necessari per accendere il mutuo. Si tratta di dodici adempimenti che a loro volta implicano almeno altre sette documentazioni aggiuntive. In altre parole, “un labirinto di carte”, dal quale l’impresa è potuta uscire solo dopo una lunga serie di adempimenti!

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