La Camera dei Deputati ha respinto, con 48 voti favorevoli, 233 contrari e 8 astenuti, l‘ordine del giorno, presentato da Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, che impegnava il Governo «a valutare l’opportunità, nei provvedimenti di prossima emanazione, di assicurare che nelle zone gialle i ristoranti possano rimanere aperti fino alle 24».
Come riporta il sito internet del quotidiano Il Sole 24 Ore, la Lega e Fi non hanno votato e questa presa di posizione è stata contestata dai capigruppo di Pd, M5S e Leu. L’esecutivo aveva proposto, a titolo di mediazione, una riformulazione che lo avrebbe impegnato a prendere in considerazione una revisione delle restrizioni nel mese di maggio, in linea con l’andamento dell’epidemia e del piano vaccinale.
La mediazione di D’Incà!
E dunque la maggioranza «impegna il governo a valutare nel mese di maggio, sulla base dell’andamento del quadro epidemiologico oltre che dell’avanzamento della campagna vaccinale, l’aggiornamento delle decisioni prese» con l’ultimo decreto legge Covid sulle aperture, «anche rivedendo i limiti temporali di lavoro e spostamento», cioè l’orario del coprifuoco. Il testo è frutto di una mediazione condotta dal ministro Federico D’Incà, che sul tema ha avuto anche un colloquio con il premier Mario Draghi. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha annunciato: «Ci sarà un ordine del giorno della maggioranza sulla questione del coprifuoco, per rivedere le restrizioni già a maggio. Un odg recepito dal governo e votato da tutta la maggioranza».