Congedo parentale, a chi spetta l’aumento

Pensioni, le novità su alcune ipotesi di riforma

L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha diffuso una nota per chiarire chi sono i percettori dell’aumento dell’indennità di congedo parentale. Questa norma, introdotta nella legge di bilancio del 2023, prevede che venga incrementata “per una mensilità” l’indennità di congedo parentale dal 30% all’80% della retribuzione.

I limiti di tempo per la fruizione!

È possibile fruire della mensilità indennizzata all’80% della retribuzione entro il sesto anno di vita del figlio oppure nello spazio di tempo di sei anni dall’ingresso in famiglia del minore in caso di adozione o di affidamento. In quest’ultimo caso, non si può peraltro andare oltre il compimento della maggiore età.

Una circolare con le istruzioni per il settore privato!

A tal proposito in una circolare con le istruzioni per il settore privato, l’Inps chiarisce che “la citata modifica normativa recata dalla legge di Bilancio 2023 non aggiunge un ulteriore mese di congedo parentale indennizzato all’80% della retribuzione bensì dispone l’elevazione dell’indennità all’80% (invece del 30%) della retribuzione di un solo mese dei tre spettanti a ciascun genitore, non trasferibili all’altro”.

Ulteriori specifiche sul mese indennizzato!

Oltre a ciò la circolare specifica: “Il mese indennizzato all’80% della retribuzione è uno solo per entrambi i genitori e può essere fruito in modalità ripartita tra gli stessi o da uno soltanto di essi. Si precisa che la fruizione “alternata” tra i genitori, prevista nel novellato articolo 34 del D.lgs n. 151/2001, non preclude la possibilità di fruirne nei medesimi giorni e per lo stesso figlio, come consentito per tutti i periodi di congedo parentale”.

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