Confcommercio: spese obbligate per 7.300 euro all’anno pro capite!

Confcommercio: spese obbligate per 7.300 euro all'anno pro capite!

L’ufficio studi di Confcommercio ha calcolato che ogni anno gli italiani spendano quasi 7.300 euro per le spese obbligate, come bollette, medicine, benzina, affitto o mutuo. Nel bilancio delle famiglie italiane queste spese coprono il 40,7% sul totale delle uscite. In calo solamenti di quasi di un punto percentuale rispetto al 2014.

Confcommercio: da bollette a sanità, spese obbligate per 7.300 euro all’anno pro capite.

Quanto stimato l’ufficio studi della Confcommercio è la voce abitazione è quella più rilevante: tra affitti, manutenzioni, bollette e utenze assorbe circa 4.200 euro pro capite, ovvero il 60% delle spese obbligate complessive.

Per la spesa alimentare in Italia, a testa, si spendono 2.681 euro annui, un valore in crescita solo in termini assoluti. Sul totale dei consumi la quota assorbita dai prodotti della tavola risulta infatti in calo, attestandosi al 15,0% nel 2018 dal 15,2% del 2014.

In crescita è risultata anche la voce riservata alla sanità (629 euro annui a testa, pari al 3,5% sul totale dei consumi). Come spiegato da Confcommercio, su questi andamenti hanno pesato le esigenze di finanza pubblica, che hanno portato gli enti erogatori dei servizi, come nel caso dello smaltimento dei rifiuti, a frequenti aumenti delle tariffe.

Inoltre, le esigenze di risanamento degli squilibri di bilancio regionali imputabili alla spesa sanitaria, hanno accresciuto la quota di partecipazione richiesta ai cittadini (ticket su farmaci, prestazioni diagnostiche e ambulatoriali), come hanno dichiarato Confcommercio.

Tra le spese obbligate entrano anche quelle legate alla mobilità, come assicurazioni e carburanti. Dopo la frenata, in termini di spesa pro capite, dovuta alla crisi sta riscontrando un’inversione di tendenza.  Tale andamento è derivato in larga parte dagli aumenti dei prezzi dei carburanti, come sottolineato dall’Ufficio studi di Confcommercio.

Tra il 2014 ed il 2018 si è rilevato un ridimensionamento della quota destinata a questa componente delle spese obbligate, la cui incidenza dovrebbe tornare, nel 2018, su valori non dissimili da quelli rilevati nel 1995. Sul fronte dei consumi, vi sono anche le spese determinate dai gusti e della abitudini dei singoli consumatori, ovvero quelle “commercializzabili”, che vanno dagli alimentari all’abbigliamento, dai mobili alle vacanze. Uscite che nel 2018 valgono quasi 10.600 euro annui a testa e rappresentano il 59,3% sul totale dei consumi.

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