Dopo che sono state sperimentate le prove decentrate a causa del coronavirus, la sede unica per le prove dei concorsi risulta superata con la nascita dei PTA. I Pta sono Poli territoriali avanzati e ne saranno 150 in tutta Italia. La ministra della PA Fabiana Dadone ieri in audizione alla Camera sul Recovery Fund ha spiegato cosa cambia per i concorsi pubblici, nell’ambito della riforma che si vuole applicare nella Pubblica Amministrazione.
I PTA: sedi decentrate!
Come riferisce il sito money.it, la Ministra ha anche parlato di come cambierà lo smart working a partire dal 2021 per i dipendenti pubblici. I concorsi pubblici sono destinati a cambiare a partire dalle prove che avverranno in sedi decentrate, i PTA. Si tratta di strutture che verranno divise per regione e che diventeranno sede dei concorsi pubblici. La Dadone ha spiegato che questi poli saranno dotati della necessaria infrastruttura tecnologica e dei sistemi informatici per far sì che si possano svolgere i concorsi interamente in modo digitale.
La digitalizzazione della PA!
E dunque la rivoluzione dei PTA non andrebbe quindi solo incontro all’esigenza dettata dal coronavirus di evitare spostamenti e assembramenti, ma anche alla volontà di procedere alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e la sua semplificazione, anche nei concorsi pubblici. La Dadone ha sottolineato come l’emergenza Covid-19 abbia fatto emergere “la necessità di decentrare le prove concorsuali nazionali, con contestuale predisposizione di sistemi digitali per l’organizzazione di tutto l’iter concorsuale”.