Cida annuncia ricorsi contro il taglio alle “pensioni d’oro”

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Mario Mantovani, presidente Cida, in un’intervista rilasciata ad Adnkronos ha annunciato l’avvio dei ricorsi contro il taglio delle cosiddette “pensioni d’oro”stabilito con la Legge di Bilancio 2019. La Cida “come già avvenuto con altri provvedimenti tentati sulle pensioni alte, è pronta a partire coi ricorsi”, ha dichiarato Mantovani.

Ricorsi “che seguiranno la strada nei Tribunali ordinari, dopodichè se qualche magistrato ravviserà nella norma un qualche profilo di incostituzionalità, sarà chiesto un parere alla Corte Costituzionale”. “Sappiamo che i tempi non saranno brevi, ma non possiamo transigere su questioni di principio così rilevanti”, ha precisato il presidente di Cida.

Il taglio delle pensioni è un “provvedimento inutile” 

“Innanzitutto”, ha spiegato Mantovani, “da un punto di vista degli effetti sulle finanza pubbliche, si tratta di un provvedimento inutile: i pensionati colpiti sono in realtà molto pochi, circa 35.000, pari allo 0,22% dei pensionati totali. Dunque, dal taglio delle pensioni d’oro il ricavo lordo per lo Stato, ottenuto moltiplicando le stime del numero di pensionati per la media delle classi di importo annuo lordo della pensione, è modesto, soprattutto se si considera che si tratta, appunto, di pensioni lorde”.

Mantovani ha aggiunto: “Al netto, il ricavo per le finanze pubbliche si riduce a poco più di 120 milioni l’annoche, con molta probabilità, produrranno costi ben maggiori per lo Stato a seguito dei numerosi ricorsi”. Dunque, ha precisato  Mantovani: “Taglio pesante per gli interessati, inutile per il bilancio pubblico”.

Messaggio sbagliato

Ma è “proprio un messaggio sbagliato perché”, ha sottolineato il presidente Cida, ” quelle pensioni sopra i 100.000 euro sono in gran parte frutto di contributi regolarmente versati e sono state erogate in virtù di regole in vigore, di un impegno che lo Stato si è assunto nei confronti dei contribuenti. E che ora non rispetta”.

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