Chi va in pensione nel 2021? Le varie modalità di pensionamento

Chi va in pensione nel 2021? Le varie modalità di pensionamento

Il 2021 prevede varie possibilità per chi decide di andare in pensione, possedendone i requisiti necessari, dal punto di vista anagrafico e contributivo. La Legge di bilancio 2021 ha prorogato alcune misure di pensionamento già in vigore in passato. Vediamo insieme le possibilità e le varie modalità di pensionamento in vigore e le novità sulle pensioni 2021. Per quanto attiene a Quota 100, il 2021 sarà l’anno conclusivo della sperimentazione. Prorogate grazie alla legge di Bilancio opzione donna e APE sociale. Restano identici i requisiti per la pensione di vecchiaia e anticipata. Tra i temi oggetto della riforma delle pensioni in questo anno appena cominciato, ci saranno l’elaborazione di una misura di flessibilità in uscita da introdurre dopo la sperimentazione di quota 100, la pensione contributiva di garanzia, la separazione tra previdenza e assistenza, il rilancio della previdenza complementare.

Quali sono le modalità di pensionamento nel 2021?

Per quel che riguarda i requisiti per beneficiare della pensione di vecchiaia, da un punto di vista anagrafico occorrono 67 anni di età e 20 anni di contribuzione. Il requisito anagrafico rimane immutato anche nel 2021 e nel 2022. Per i lavoratori impiegati da almeno 7 anni nei 10 precedenti il pensionamento in mansioni gravose, il pensionamento di vecchiaia è fruibile già a 66 anni e 7 mesi a condizione che sussistano almeno 30 anni di anzianità contributiva.

Quota 100: termina nel 2021 la sperimentazione della misura di pensionamento

Per quanto attiene al sistema di pensionamento con Quota 100, terminerà nel 2021 la fase di sperimentazione, in attesa dell’elaborazione di una soluzione strutturale di flessibilità in uscita che possa prenderne il posto stabilmente. Per avere diritto al trattamento pensionistico anticipato con questo regime, è necessario avere almeno 62 anni e un’anzianità contributiva non inferiore a 38 anni. Per la decorrenza sono previste finestre mobili di 3 mesi per il settore privato e di 6 mesi per il settore pubblico.

Proroga APE sociale: tutti i requisiti per accedere alla misura di pensionamento anticipato

Prorogata anche per l’anno 2021 la sperimentazione della cosiddetta APE sociale, trattamento erogato fino al conseguimento dei requisiti pensionistici, a favore di soggetti che si trovino in particolari condizioni. Può usufruirne chi maturi il requisito di età (63 anni) tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2021 e rientri in una delle categorie previste dalla normativa.

Della misura possono usufruire: i disoccupati che da almeno 3 mesi abbiano esaurito la prestazione per disoccupazione loro spettante; i lavoratori che assistono da almeno 6 mesi il coniuge o un parente di primo grado con disabilità grave; i lavoratori affetti da riduzione della capacità lavorativa almeno pari al 74 per cento; i lavoratori che da almeno 6 degli ultimi 7 anni di lavoro, svolgono in maniera continuativa una delle 15 professioni difficoltose e rischiose elencate dalla normativa. Agli appartenenti alle prime tre categorie è richiesta un’anzianità contributiva minima di 30 anni, che sale a 36 anni per la quarta. Per le donne con figli è consentito per l’accesso al beneficio con una riduzione nella misura di 12 mesi per ciascun figlio, per un massimo di 24 mesi (APE sociale donna).

Pensione anticipata: quali sono i requisiti per accedervi 

Per la pensione anticipata non ci sono state variazioni. A prescindere dal requisito anagrafico, è possibile il pensionamento anticipato con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Per l’accesso alla pensione anticipata occorrono requisiti differenti per i lavoratori precoci con almeno 12 mesi di attività lavorativa prima dei 19 anni, appartenenti a particolari categorie, ossia disoccupati, invalidi civili, caregiver e lavoratori addetti a mansioni gravose, i quali devono maturare solamente 41 anni di contributi, con una finestra di 3 mesi per la decorrenza.

Proroga Opzione donna: i requisiti per accedere alla misura

La legge di Bilancio 2021 ha prorogato la misura opzione donna. Si prevede che il diritto al trattamento pensionistico anticipato delle donne secondo le regole di calcolo del sistema contributivo. Chi aderisce accetta che il calcolo dell’assegno effettuato interamente con il sistema contributivo, il che significa un importo più basso dell’assegno pensionistico di circa il 25-30%. L’accesso al regime opzione donna viene riconosciuto, nei confronti delle lavoratrici che abbiano maturato, entro il 31 dicembre 2020, un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni ed un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni (per le lavoratrici dipendenti) e a 59 anni (per le lavoratrici autonome). La finestra mobile è 12 mesi per le dipendenti, 18 per le autonome. In buona sostanza, la facoltà è a disposizione delle lavoratrici dipendenti nate entro il 31 dicembre 1962 e delle autonome nate entro il 31 dicembre 1961 a condizione, per entrambe le categorie, che sia raggiunto entro il 31.12.2020 il requisito contributivo di 35 anni.

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