Chi patteggia una condanna è eleggibile, il governo stravolge la Legge Severino!

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Secondo il ministero dell’Interno i politicanti che hanno patteggiato una condanna potranno candidarsi alle successive elezioni. Come riporta il sito tgcom24.mediaset.it, lo si deduce da un parere del Dipartimento per gli Affari Interni e gli Enti locali del 13 marzo. Per il Viminale, che si è rivolto anche all’Avvocatura dello Stato, la riforma Cartabia, riducendo gli effetti extrapenali del patteggiamento, ha inciso anche sulla insindacabilità prevista dalla Legge Severino, determinando “l’abrogazione tacita” di questa norma.

Le misure della Legge Severino non hanno natura penale!

In tale parere si evidenzia il fatto che l’Avvocatura dello Stato ha rilevato che sia la Corte costituzionale sia la Corte europea dei diritti dell’uomo hanno negato la natura penale dei provvedimenti contenuti nella Legge Severino, escludendone lo scopo disciplinare, essendo state introdotte nell’ordinamento per assicurare il buon andamento e la trasparenza della pubblica amministrazione e delle assemblee elettive, arginando il fenomeno dell’infiltrazione criminale. 

L’incandidabilità non è più effettiva!

Ne consegue che l’incandibabilità prevista dall’articolo 15 della Legge Severino, con l’entrata in vigore della riforma Cartabia, “non produce più i suoi effetti“. E dunque, si legge nel parere, tutti i condannati con una sentenza di patteggiamento “non incorrono più in una situazione di incandidabilità, potendo così concorrere alle prossime elezioni“.

Nordio vuole modificare la Legge Severino!

In effetti il ministro Carlo Nordio aveva aperto alla possibilità di modificare la Legge Severino nella sezione in cui contempla la sospensione per diciotto mesi degli amministratori condannati in primo grado. Tuttavia adesso il lavoro del governo in materia di giustizia è focalizzato su un pacchetto di riforme che potrebbero essere presentate entro la fine del mese e che vedono tra le priorità gli interventi sull’abuso d’ufficio e il traffico di influenze e sulla disciplina delle intercettazioni e della prescrizione.

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