Dopo l’apertura della crisi di governo le unioni sindacali CGIL CISL UIL hanno espresso la loro preoccupazione per la situazione di instabilità politica in cui versa il paese in questo momento, e che potrebbe, se non risolta in tempi piuttosto celeri, aggravare la situazione economica di lavoratori e pensionati. Rilanciano i sindacati: “È il momento della serietà, del pieno rispetto dei principi, dei valori e dei comportamenti indicati dalla nostra Carta Costituzionale...La soluzione della crisi compete al Parlamento che, dopo un dibattito ampio, libero e trasparente deve votare o sfiduciare il governo, e al Presidente della Repubblica, garante della Costituzione, cui va tutta la nostra stima e il sostegno incondizionato anche nella verifica di una reale possibilità di dare un nuovo governo al Paese”.
Cgil, Cisl e Uil indicano la strada per superare l’attuale crisi di governo.
Secondo i sindacati è necessario in questo momento che le forze politiche mettano in primo piano l’interesse del paese e del mondo del lavoro garantendo in tempi ristretti una forma di governo, con un preciso indirizzo economico sociale. Rilanciano Cgil, Cisl, Uil: “È necessario il massimo rispetto per i luoghi e i tempi dei processi democratici e per chi li rappresenta per rafforzare i legami di solidarietà, per unire e non di dividere il Paese”. Il Governo si è assunto la responsabilità di indicare e rivendicare soluzioni e proposte capaci di creare lavoro stabile, un nuovo modello di sviluppo ambientalmente sostenibile, una nuova politica economica fondata sulla giustizia sociale in Italia ed in Europa. Ribadiscono i sindacati: “Alla vigilia di un’importante legge di stabilità e di una necessaria azione ed interlocuzione positiva per contribuire a delineare nuove politiche europee che escano dalla logica dell’austerità, ribadiamo e sosteniamo la necessità che tutto ciò avvenga anche con il coinvolgimento delle parti sociali avendo come obiettivo la crescita e la creazione di lavoro stabile con diritti pieni ed esigibili”.
La strada da percorrere per i sindacati è ancora quella di incentivare un piano straordinario di investimenti pubblici in infrastrutture, a partire dal Mezzogiorno, di realizzare una seria una riforma fiscale fondata sul principio della progressività. Si ponga in essere una lotta all’evasione fiscale al lavoro nero, si addivenga al rinnovo dei contratti pubblici nazionali, si realizzi una riforma della pubblica amministrazione, una nuova politica industriale che valorizzi processi di crescita innovazione e metta al centro in primo piano la sicurezza sul lavoro. Inoltre, si realizzi una nuova politica della cultura del turismo, una riforma delle pensioni che garantisca un reale futuro ai giovani, e risponda ai bisogni delle donne e garantisca una tutela ai lavori più gravosi.