Cedolare secca sugli affitti: le ultime novità

Cedolare secca sugli affitti: le ultime novità

La “cedolare secca” è un regime facoltativo, che si sostanzia nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali (per la parte derivante dal reddito dell’immobile). In più, per i contratti sotto cedolare secca non vanno pagate l’imposta di registro e l’imposta di bollo, ordinariamente dovute per registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti di locazione.

La cedolare secca non sostituisce però l’imposta di registro per la cessione del contratto di locazione. La scelta per la cedolare secca implica la rinuncia alla facoltà di chiedere, per tutta la durata dell’opzione, l’aggiornamento del canone di locazione, anche se è previsto nel contratto, inclusa la variazione accertata dall’Istat dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati dell’anno precedente.

Scelta della cedolare secca

Possono optare per il regime della cedolare secca le persone fisiche titolari del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento (per esempio, usufrutto), che non locano l’immobile nell’esercizio di attività di impresa o di arti e professioni.

E’ possibile optare per la cedolare secca sia alla registrazione del contratto sia negli anni successivi, in caso di affitti pluriennali. Quando l’opzione non viene esercitata all’inizio, la registrazione segue le regole ordinarie; in questo caso, le imposte di registro e di bollo sono dovute e non sono più rimborsabili.
In caso di proroga del contratto, è necessario confermare l’opzione della cedolare secca contestualmente alla comunicazione di proroga. La conferma dell’opzione deve essere effettuata entro 30 giorni dalla scadenza del contratto o di una precedente proroga.

Cedolare secca: le dichiarazioni di Di Maio

Le ultime novità sulla cedolare secca vengono dal Ministro degli esteri , Luigi Di Maio, leader del Movimento cinque stelle. “La cedolare secca sugli affitti a canone concordato non subirà nessun aumento. Per noi la tutela del diritto alla casa è da sempre un principio fondamentale e per questo siamo riusciti a ottenere che la cedolare secca resti al 10%, scongiurando l’aumento alla soglia prevista del 12,5% che avrebbe gravato sulle tasche delle famiglie, soprattutto di quelle più in difficoltà”, ha dichiarato Di Maio via social.

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