Caro Carburante: Meloni e Giorgetti incontrano il vertice della GdF

Carburanti: nel 2018 aumentano prezzi e consumi

A fronte del problema del caro carburante, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti hanno incontrato il comandante generale della Guardia di Finanza, generale Giuseppe Zafarana. Lo riporta il sito internet tgcom24.mediaset.it. L’obiettivo, ha comunicato Palazzo Chigi, è fare il punto della situazione e valutare la possibilità di ulteriori azioni di contrasto alle speculazioni in atto sui prezzi dei carburanti.

Gli aumenti non si fermano!

Nel frattempo i prezzi dei carburanti continuano a salire, dopo che il primo gennaio ha avuto fine il calmiere imposto dal governo Draghi. Il prezzo medio della benzina, al servito, è salito a 1,965 euro al litro, quello del diesel è arrivato a 2,023 euro. Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha promesso controlli a tappeto incrociati di Guardia di Finanza e di “Mister Prezzi”, il Garante per la sorveglianza dei prezzi. Oltre a ciò, il vicepremier Matteo Salvini ha annunciato che a breve il Consiglio dei ministri valuterà un possibile intervento.

In autostrada i prezzi sono più alti.

Secondo il sito Quotidiano Energia il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self è 1,821 euro al litro. Il prezzo medio praticato del diesel self è a 1,879 euro al litro. Per quanto riguarda il rifornimento servito, la benzina è arrivata a 1,965 euro, il diesel a 2,023. In autostrada poi i prezzi salgono ancora. Secondo il sito di energia Staffetta Quotidiana, la benzina in modalità servito sale a 2,171 euro, il self costa 1,912 euro al litro. Per il gasolio in autostrada si spendono 1,963 euro al litro per il self e 2,223 per il servito.

I calcoli delle associazioni dei consumatori!

Secondo il Codacons “il pieno di benzina costa 8,9 euro in più rispetto a quanto costava a fine dicembre“, cioè “214 euro ad automobilista” all’anno. L’Unione Nazionale Consumatori parla di un aumento di “9 euro e 15 centesimi per un pieno da 50 litri”. A incidere sugli aumenti c’è anche la decisione del governo di eliminare lo sconto di 18,3 centesimi al litro sulle accise (le tasse sui carburanti), messo dall’esecutivo Draghi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Un sconto che da marzo è costato un miliardo di euro al mese. Secondo alcuni esperti, le quotazioni sono salite anche in previsione del blocco delle importazioni di prodotti raffinati dalla Russia a partire dal 5 febbraio. All’Europa mancherà il 30% del suo gasolio.

Le associazioni accusano il governo.

Il ministro Urso ha detto: “La prossima settimana riunirò le associazioni dei consumatori per confrontarci sugli strumenti più’ idonei”. Codacons e Unc accettano la convocazione, ma accusano il governo di non aver fatto abbastanza controlli. Il vicepremier Matteo Salvini da Brescia ha annunciato che in Consiglio dei ministri “ragioneremo se, fra guerra, caro materiali e caro materie prime, sia il caso di intervenire e ci siano denari per farlo”. E ancora: “Sono contento che ci siano dei controlli a tappeto, perché anche in questo caso, come nel caso del gas e della luce, qualcuno ne sta approfittando“.

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