Giulia Crivellini, Tesoriera di Radicali Italiani, ha commentato le misure adottate dal Governo per evitare il dilagare dell’emergenza sanitaria nelle carceri. Secondo i Radicali queste misure sono dele tutto inadeguate e rappresentano una farsa. Il Governo, invece, dovrebbe mettersi al lavoro per ottenere la riduzione significativa delle presenze negli istituti di pena. La Crivellini ha così evidenziato: “Le misure adottate dal Governo per evitare l’emergenza sanitaria in carcere sono una farsa: la legge 199 del 2010 già prevede la possibilità di applicare la detenzione domiciliare per i detenuti il cui residuo di pena sia pari o inferiore ai 18 mesi. I cambiamenti introdotti sono minimi e non incidono sulle presenze totali dei detenuti. Sembra poi sfuggire all’esecutivo che il numero di magistrati di sorveglianza e del personale amministrativo, oggi, è ridotto e impegnato a gestire anche il rinvio delle udienze ordinarie; in pratica qualsiasi normativa già vigente è destinata al fallimento”.
Misure alternative prima che sia tardi per far fronte alla possibile diffusione del Coronavirus nelle carceri
Secondo la Crivellini bisogna agire d’anticipo e non attendere che il contagio si diffonda, rendendo poi impossibile concedere le eventuali misure di scarcerazione o pene alternative in un momento in cui si sia già verificata la necessità di tenere i detenuti in quarantena. Ha a tal proposito sottolineato la Tesoriera dei Radicali: “Il Governo non può aspettare che ci sia un focolaio per convincersi a una gestione diversa delle misure cautelari e delle pene in espiazione. Se il contagio dovesse diffondersi non ci sarebbe la possibilità di concedere gli arresti domiciliari anche a chi ne avrebbe diritto, così come si rischierà di non poter procedere alle scarcerazioni per fine pena o per assoluzione, perché dovrà essere gestita la necessità di tenere in quarantena i potenziali contagiati. Uno scenario del genere è altamente probabile e deve essere al più presto evitato.
Occorre creare delle task force di magistrati e di personale amministrativo che smaltiscano le istanze già pendenti e concedano le misure alternative che la legislazione vigente già prevede. Bonafede si decida ad ascoltare gli appelli della magistratura e dei garanti. La paura del Governo di prendere decisioni impopolari deve misurarsi con questo rischioso scenario. Ne va della salute pubblica, della salute di tutti i cittadini”.