Abolire il bollo auto è una promessa che Berlusconi ha fatto in diverse campagne elettorali: stavolta ribadisce che in caso di vittoria il 4 marzo 2018 abolirà la tassa almeno sulla prima auto. Ma non è così facile. Difatti non è chiaro quanto potrebbe costare una simile proposta. Si trattano di parole al vento o è una promessa attuabile?
Quanto frutta il bollo auto all’erario statale… è possibile venga abolito? Da dove proverranno poi i soldi destinati alle Regioni?
Le entrate del bollo fruttano all’erario circa 6 miliardi di euro. Questi 6 miliardi poi vengono girati per lo più alle Regioni per finanziare servizi, infrastrutture, welfare e trasporti. Se anche Berlusconi, vincendo ipoteticamente le elezioni che si terranno il 4 marzo, abolisse il bollo soltanto sulla prima auto, si tratterebbe comunque di molti soldi che lo Stato dovrebbe impegnarsi a coprire. In caso contrario il rischio è quello di cancellare sì il bollo, ma di vedere aumentate altre imposte locali, come ad esempio l’addizionale Regionale Irpef. Se da qualche parte Berlusconi promette di togliere tasse, da qualche parte dovrà introdurre il prelievo per poter pareggiare i conti e non andare in deficit.
C’è da dire che teoricamente l’eliminazione del bollo (almeno sulla prima auto) potrebbe comunque essere possibile. Ma il problema è che nel programma di centrodestra sono contemplate misure ben più onerose per le casse dello Stato, tra cui Flat tax (che si stima possa costare una 50ina di miliardi), abolizione della Legge Fornero (dagli 11 ai 15), l’aumento delle pensioni minime (dai 12 ai 20) e il reddito di dignità, solo per citare le principali promesse. E’ un programma che costerebbe circa 170 miliardi di euro. E trovare le coperture per tutte queste non sarà facile. Dunque se pure il centrodestra riuscisse ad arrivare a Palazzo Chigi, è difficile che la priorità venga data all’abolizione del bollo auto.
