Bollette: il governo interviene sul rischio di ulteriori rincari

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Lungo un percorso accidentato, il Senato sta completando l’approvazione della Manovra, nella quale 21 miliardi su 35 sono stanziati contro il caro energia soprattutto per i prossimi tre mesi. Nel frattempo, nel decreto varato una settimana fa dal Consiglio dei ministri potrebbe entrare una misura che – come riferisce il sito dell’agenzia Ansa – avvicina al capolinea la tregua fra fornitori e clienti, stabilita l’estate scorsa dal governo Draghi. Se fosse confermata nel testo definitivo, che il 31 dicembre sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, da un lato sarebbe prolungata di altri due mesi, fino a giugno 2023, la sospensione delle modifiche unilaterali ai contratti di luce e gas. Dall’altro, si introdurrebbe una novità: la sospensione non si applicherebbe più ai rinnovi di quelli in scadenza, e quindi le società fornitrici potrebbero modificare le condizioni generali sul prezzo rispettando il preavviso di tre mesi.

Una situazione ancora in bilico!

Tuttavia le cose sono ancora in bilico: da fonti dell’esecutivo si apprende che la misura è ancora sotto considerazione politica da parte del governo e tecnica da parte del Mef. L’ipotesi di rivedere la sospensione introdotta ad agosto dal dl Aiuti bis, arriva dopo un duplice e contrastante intervento sulla materia, da parte di Antitrust e Consiglio di Stato, anche sullo sfondo del forcing degli operatori dell’energia. L’Autorità garante della concorrenza aveva acceso un faro sugli aumenti di prezzi subiti in modo ingiustificato, in violazione proprio di quella sospensione, da parte di oltre 2,6 milioni fra i circa 7,5 milioni di consumatori, condomini e microimprese interessati dalle comunicazioni di variazione delle condizioni economiche. Al termine dell’istruttoria, l’Authority a ottobre ha stoppato le principali società fornitrici di luce e gas naturale sul mercato libero, che rappresentano circa l’80% dell’offerta. Una di queste, Iren, ha impugnato i provvedimenti davanti al Consiglio di Stato, che il 22 dicembre ha annullato la sospensiva dell’Antitrust. 

Emendamenti dei Verdi per fermare i rincari!

Quella riportata sopra è una decisione foriera di caos, denunciata dall’Assoutenti: “Milioni di famiglie hanno firmato nel 2020 e 2021 contratti di forniture a prezzo bloccato che si avviano ora alla loro naturale scadenza, e potrebbero subire ora un abnorme aumento delle tariffe“. Alla luce della bozza, è uno scenario denunciato anche dai Verdi, che definiscono “scellerato” il governo. “Siamo pronti a presentare i nostri emendamenti per fermare i rincari anche in via retroattiva“, avverte il co-portavoce di Europa verde Angelo Bonelli: “Le società energetiche che distribuiscono e vendono gas ed elettricità hanno conseguito extra utili per 50 miliardi di euro e, con la compiacenza del governo italiano, vogliono continuare a realizzarli modificando i contratti per aumentare le tariffe. Si tratta di quelle stesse società che, al 30 novembre 2022, non avevano pagato la tassa sugli extraprofitti, tant’è vero che, a fronte di 10,9 miliardi di euro di entrate previste, il ministro Giorgetti ha stimato che ne siano stati versati solo 2,7″.

Dopo l’inverno situazione drammatica per i più bisognosi!

Attraverso un emendamento alla manovra, la Camera ha ridotto la platea dei soggetti su cui si applica la tassazione straordinaria sugli extraprofitti, limitandola alle società con almeno il 75% dei ricavi dall’energia, con un minor gettito stimato di circa 18,2 milioni di euro per il 2023. Fra le misure nel settore energia ci sono il rafforzamento del bonus luce con la soglia Isee aumentata da 12.000 a 15.000 euro, il credito di imposta per le imprese energivore, l’Iva ridotta dal 22% al 5% per il metano e il teleriscaldamento. Molte delle misure nella legge di bilancio sono state previste o prorogate solo per il primo trimestre del prossimo anno. Un inverno relativamente mite sta favorendo le famiglie e si attendono gli effetti del price cap definito a livello europeo, ma il pagamento delle bollette per i più bisognosi si farà sentire “in modo drammatico dopo l’inverno”, evidenzia la Caritas ambrosiana. Se la situazione lo richiederà, è la linea ribadita dal governo in queste settimane, si adotteranno nuove misure contro il caro-energia.

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