Bankitalia, Visco: “Senza Europa, l’Italia più povera”

Mutui, Bankitalia: tassi sui prestiti per l'acquisto di abitazioni aumentano al 2,31%

Ieri, venerdì 31 maggio 2019, il governatore Ignazio Visco ha presentato le sue considerazioni finali in occassione della Relazione annuale di Bankitalia per il 2018. Il governatore ha parlato anche del rapporto con l’Europa e della necessità di una riforma fiscale.

Bankitalia, la considerazioni finali di Visco Relazione annuale per il 2018

Il numero uno di Bankitalia, Ignazio Visco, nelle sue considerazioni finali ha rilevato che le banche italiane rischiano di essere colpite dalla recessione e dal “rischio Paese” e, malgrado gli “sforzi importanti” compiuti sui crediti deteriorati e la redditività, sono “vulnerabili” al ritorno “di rischi macroeconomici”. “Sostenere la crescita e allentare le tensioni sui mercati è cruciale” per garantire la “piena funzionalità” delle banche.

“Anche se il rafforzamenti dei bilanci delle banche è proseguito, gli effetti della crisi non sono ancora pienamente riassorbiti e rallentano la reazione degli intermediari ai profondi cambiamenti nella struttura di mercato, nelle abitudini della clientela, nella regolamentazione finanziaria, nella tecnologia”. E aggiunge “le prospettive per le banche rimangono strettamente legate all’andamento dell’economia e alla percezione del ‘rischio Paese’ che si riverberano sulla qualità degli attivi e sul costo da sostenere per reperire risorse sui mercati“. Infatti “sviluppi congiunturali avversi tornerebbero inevitabilmente a incidere sui bilanci. Permane la necessità di proseguire con decisione le azioni volte a ridurre i costi e migliorare la redditività”.

E ancora per Ignazio Visco “serve uno sforzo corale, la partecipazione di tutti, lungo una direzione di marcia che la politica deve indicare con chiarezza”. Il governatore di Bankitalia, parlando delle prospettive italiane, ha aggiunto: “saremmo stati più poveri senza l’Europa, lo diventeremmo se dovessimo farne un avversario. Addossare all’Europa le colpe del nostro disagio è un errore; non porta alcun vantaggio e distrae dai problemi reali“.

Quelli che sono talvolta percepiti come costi dell’appartenenza all’euro sono in realtà – sottolinea Ignazio Visco – il frutto del ritardo con cui il Paese ha reagito al cambiamento tecnologico e all’apertura dei mercati. Quasi tutti gli altri Paesi hanno fatto meglio di noi”.  Al completamento dell’Unione “dobbiamo partecipare con responsabilità, in modo costruttivo e senza pregiudizi. Devono essere chiare le responsabilità da condividere, gli obiettivi da perseguire, gli strumenti da utilizzare”.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Diritto.news

Informazioni sull'autore