Aumento Iva: salasso per le famiglie italiane!

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Il Codacons mette in guardia sui possibili scenari disastrosi e deprimenti in caso di aumento Iva. A detta dell’associazione che tutela i diritti dei consumatori, diversi beni di largo consumo subiranno un aumento con conseguente stangata per le famiglie.

Se le famigerate clausole di salvaguardia non saranno disinnescata, ogni piccolo e grande bene o servizio costerà di più. Anche fare la spesa al supermercato o prendere un caffè al bar. Succede perché la prima reazione sarà quella di aumentare l’Iva ovvero quell’imposta diretta che colpisce i consumi. L’esecutivo continua a lanciare rassicurazioni sul disinnesco di questa possibilità, ma il rischio è reale e la possibilità di una contrazione dei consumi è concreta.

Attenzione all’aumento dell’Iva!

Provando allora a tradurre dalle parole ai numeri i timori espressi in queste ore dal Codacons, il passaggio dell’Iva dal 10% all’11,5% (su caffè al bar, biscotti frollini, tramezzino, pizza Margherita, cappuccino, yogurt, uova, bolletta gas, bolletta luce, biglietto cinema, ad esempio) e dal 22% al 24,2% (su caffè, birra, dentifricio, sapone liquido mani, Coca Cola, bagnoschiuma, spazzolino da denti, scarpe da ginnastica, lavanderia pantalone, parrucchiere, ad esempio) provocherebbe in prima battuta una impennata dei costi diretti.

Si ricorda infatti che questa imposta va a impattare sui prezzi dei beni di tutti i giorni, quelli di cui difficilmente si può fare a meno. Per il coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori occorre mettere in conto un sonoro +791 euro all’anno per famiglia. Non solo, ma allargando lo spettro dell’analisi ovvero tenendo conto anche dei costi indiretti, le spesa che i nuclei familiari si troveranno ad affrontare sfonderà il tetto del +1.000 euro all’annuo. Insomma, un vero e proprio salasso.

Nel complesso, l’aumento della doppia aliquota Iva per il 2019 (se mai si concretizzerà, sia chiaro) determinerà una contrazione dei consumi da parte degli italiani per 25 miliardi di euro. Ma anche una perdita di fiducia, perdita ancora più grave.

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